La storia di Jiang, il cuoco cinese protagonista della sesta puntata di Arzillamente, è stata raccontata un anno fa dal settimanale Toscana Oggi, nel numero 35, all’interno di un’inchiesta sul “filo rosso” che unisce Arezzo e Pechino.
Vi riproniamo l’articolo di Edoardo Malvestiti.
LA STORIA
Jiang e la sua attività: «Qui mi sento a casa»
«La mia pizza cinese per gli aretini»
Tra i tanti immigrati di origine cinese presenti ad Arezzo, ce n’è uno particolarmente conosciuto in città. Si tratta del proprietario dell’Antico Forno della Pieve: una pizzeria al taglio presente ad Arezzo da tanti lustri che ultimamente ha riservato una novità piuttosto importante. Da quattro anni, infatti, è stata acquistata da un cinese, Jiang.
«Sono in Italia da 14 anni – spiega Jiang – e più precisamente, quando sono arrivato nel vostro paese avevo 21 anni. Ho lasciato la Cina per venire in Italia a trovare nuove soluzioni che potessero garantirmi una vita migliore. Con la popolazione italiana sono entrato subito in sintonia ed in particolare, qui ad Arezzo, è come se mi trovassi a casa.
La gente mi ha accolto veramente bene e non mi fa sentire un estraneo. Inizialmente sono andato a Roma dove ho lavorato presso un ristorante cinese come cuoco. Qui ho conosciuto mia moglie, anche lei cinese e dopo un anno mi sono sposato in chiesa consolidando il mio rapporto con lei. Nella capitale abbiamo vissuto 10 anni, durante i quali sono nati anche i miei tre figli. Poi ci siamo trasferiti ad Arezzo dove, con l’aiuto dei miei zii e di alcuni miei amici, ho potuto comprare ed aprire la mia nuova attività».
Ma non è strano che un cinese si metta a fare le pizze?
«La gente da questo punto di vista è ancora un po’ diffidente. Dopo aver provato la mia pizza però tutti si sono congratulati e sono diventati miei clienti abituali. Insomma, non posso lamentarmi e direi che ho un buon giro di clienti che vengono appositamente da noi per mangiare la pizza che facciamo».
Dove ha imparato i segreti del mestiere?
«A Roma in un ristorante italiano dove ho lavorato accanto ad un pizzaiolo esperto ed ho imparato i trucchi del mestiere. Una volta che ho capito che potevo fare le cose anche da solo, mi è venuta l’idea di aprire un esercizio per conto mio e la cosa si è concretizzata ad Arezzo».
Visto che si trova così bene nella nostra città rimarrà ad abitare qui da noi?
«Il mio progetto sarebbe quello di poter un giorno tornare in Cina ed aprire un locale di questo tipo per far conoscere anche da quelle parti la cucina italiana. Si tratta però solo di un progetto perché attualmente qui mi trovo bene e non escludo anche la possibilità di restare».