Dal numero 33 de La Voce di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, il fascicolo diocesano di Toscana Oggi.
Si ritroveranno ogni terza domenica del mese, nel cuore della centro storico di Arezzo, per disegnare sul territorio della diocesi quelle strade che hanno percorso laggiù, sulle orme di Gesù. Parliamo dei cinquanta giovani pellegrini che in agosto hanno scelto di andare in Terra Santa a riscoprire le radici della cristianità. Da oggi quelle radici le pianteranno qui, nella diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, dove vivono, studiano, lavorano, pregano. Dove possono essere testimonianza viva del messaggio di Gesù Cristo.
È nata proprio dai ragazzi l’esigenza di dar vita ad un cammino spirituale, che mese dopo mese, li aiuti, grazie al supporto dei sacerdoti che li hanno accompagnati in Terra Santa, a far tesoro di quella esperienza e a trovare gli strumenti necessari per renderla testimonianza viva, concreta e duratura nel tempo. Il loro percorso è iniziato, anzi ripreso, domenica 16 settembre, nella chiesa di San Michele, ad Arezzo, che accoglie il Centro di Pastorale giovanile della diocesi. «È fondamentale questo passaggio: da quei territori, così significativi per la nostra fede, a San Michele – sottolinea don Danilo Costantino, responsabile diocesano della Pastorale giovanile – perché vogliamo che Arezzo sia per noi la rappresentazione concreta della Gerusalemme del Cielo».
A fare da guida di questo primo incontro, con una catechesi incentrata sull’importanza di essere parte attiva della propria Chiesa diocesana, don Andrea Lombardi, assistente regionale di Azione Cattolica e riferimento costante per i ragazzi nel corso del pellegrinaggio: «Cerchiamo di ridisegnare il volto di una Chiesa che sia capace di offrire il fascino di Gesù Cristo ai giovani di oggi – ha spiegato don Andrea – una Chiesa capace di accogliere anche le fatiche e le debolezze di questi ragazzi».
E a questo primo appuntamento non poteva mancare l’arcivescovo Riccardo Fontana, che ha presieduto la celebrazione della messa. Puntando sui giovani, sembra aver vinto già la sua scommessa: «Possiamo fare grandi cose, perché il mondo dei ragazzi è decisamente migliore di quello che si creda. E noi dobbiamo aiutarli a farlo vedere. Ognuno ha la sua fatica da sostenere, ma dobbiamo ritrovare il coraggio, tutti insieme».
Beatrice Bertozzi