I bambini morti, feriti o traumatizzati a causa del conflitto israelo-palestinese sono già troppi e Save the Children chiede ad ambo le parti di adoperarsi per l’immediata risoluzione del conflitto.
“A questi bambini e a tutti quelli che in questi anni hanno perso la vita e sono stati traumatizzati dalle continue violenze in questi territori e a tutti i bambini che vivono in aree in conflitto o post conflitto, come la Siria, che va il nostro pensiero oggi”.
Ed è proprio a loro che Save the Children Italia vuole dedicare la Giornata mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, come simbolo di un’infanzia che continua a essere negata e drammaticamente segnata, afferma Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia.
Le famiglie della striscia di Gaza che abitualmente già vivono in condizioni difficili, rende noto l’ong, stanno esaurendo il cibo e l’acqua, gli ospedali stanno finendo i rifornimenti e più di 1 milione e 700.000 persone – di cui la metà bambini – sono intrappolate nelle proprie case da giorni, con la corrente interrotta fino a 18 ore al giorno.
“I bambini, che sono la metà della popolazione di Gaza, stanno vivendo momenti terribili e in costante pericolo – afferma Osama Damo, uno degli operatori di Save the Children a Gaza – la maggior parte delle famiglie è barricata in casa da giorni, senza la possibilità di uscire per procurarsi lo stretto necessario. A Gaza, già tantissimi bambini sono malnutriti e soffrono di anemia, l’impatto di questo ennesimo conflitto sulla loro salute può essere devastante. A causa della mancanza di acqua potabile, i bambini stanno iniziando a bere l’acqua inquinata che scorre dai rubinetti, con gravi conseguenze per la loro salute. E i loro genitori non hanno neanche la possibilità di portarli all’ospedale in caso si ammalino”. Sia le scuole che gli ospedali sono stati duramente colpiti: un ospedale e 25 scuole sono stati danneggiati e molti bambini, sia palestinesi che israeliani, non andranno a scuola per la durata del conflitto. Save the Children è pronta a intervenire a supporto delle popolazioni colpite e non appena le condizioni di sicurezza lo consentiranno: gli operatori dell’organizzazione distribuiranno cibo, acqua e materiali per beni di prima necessità alle famiglie, nonché medicine vitali agli ospedali. Inoltre verranno allestiti spazi sicuri a misura di bambino, con personale specializzato per aiutare i bambini ad affrontare questa esperienza e riprendere l’educazione di base.
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