Alle 21.55 di stasera, mercoledì 6 febbraio, TSD ripropone sul canale 85 il concerto in onore e alla presenza di Papa Benedetto XVI e del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, offerto dall’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede per l’84° anniversario della firma dei Patti Lateranensi.
Ad eseguire il concerto nella Sala Nervi in Vaticano sono stati chiamati Zubin Mehta e l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino.
Il programma prevede l’ouverture de La forza del destino di Giuseppe Verdi e la Terza Sinfonia di Beethoven, la celebre “Eroica”.
Per approfondire
Concerto in onore del Papa nell’anniversario Patti Lateranensi
Concerto in onore del Papa e di Napolitano: tra Chiesa e Stato italiano cooperazione per il bene comune
Il saluto del presidente Napolitano
Santità,
gli appuntamenti, propiziati da un comune amore per la musica, che si sono succeduti da un anno all’altro nell’atmosfera raccolta e insieme corale dell’Aula Paolo VI, si concludono per me con questo concerto, che coincide con la fase finale del mio mandato di Presidente della Repubblica Italiana. Ella non si stupirà quindi se nelle mie brevi parole affioreranno accenti di particolare emozione.
Perché questa non è solo l’occasione per rivolgerLe, come negli scorsi anni, il più sentito omaggio ed augurio per la ricorrenza della Sua elezione al Soglio Pontificio, e insieme per dare avvio alla celebrazione dell’84° anniversario dei Patti Lateranensi, ma è anche una forma di simbolico pubblico commiato.
Il richiamo ai Patti Lateranensi ci consente di misurare la lunga strada percorsa – anche negli ultimi anni e per convergente impegno – verso una serena e fiduciosa cooperazione tra Stato e Chiesa al servizio del bene comune, “nel pieno rispetto” – sono Sue parole – “della distinzione tra la sfera politica e la sfera religiosa”.
Ma anche altro, e ben di più, mi dice la memoria dei nostri incontri e colloqui, in molteplici occasioni, nel corso di questi sette difficili anni, difficili non solo per il mio paese in un mondo sempre più interdipendente. Molto mi dice la memoria del nostro reciproco ascoltarci. Molto mi ha arricchito il dialogo che abbiamo potuto intrattenere : sull’Italia, sull’Europa, sulla pace e sulla stessa politica intesa come dimensione essenziale dell’agire umano, sulle radici ideali e morali dell’impegno politico.
Continueremo, Santità, come italiani, in qualunque posizione, a prestare attenzione ai Suoi messaggi, a trarne motivi di riflessione e di fiducia.
E ora, grazie a quanti hanno reso possibile questo concerto. Possiamo raccoglierci nell’ascolto di un’eccellente Orchestra italiana e di un illustre Maestro adottato da Firenze, cioè dall’Italia.