Nella Messa delle 18 in Cattedrale l’arcivescovo Riccardo Fontana ha conferito il Ministero del Lettorato, ovvero l’incarico di proclamare la Parola di Dio, a Matteo Ghezzi della comunità di Santa Firmina e Gabriele Donnini della comunità di Santa Maria in Gradi.
“Il gesto che la Chiesa fa per loro – ha affermato nell’omelia l’arcivescovo Riccardo Fontana – che hanno già avviato un percorso di formazione interiore e di maturità cristiana è chiamarli ad un sempre maggior rapporto con la Parola, perché di giorno in giorno sempre più diventino uomini di Dio. È anche affidare loro il “tesoro”. La Chiesa non ha bisogno di ricchezze di questo mondo, se non per parteciparle a chi ha meno e per adempiere la sua missione d’essere anima del mondo. Non può invece fare a meno di quella illuminazione interiore che solo viene dalla Parola.
Ciò che affidiamo questa sera a Gabriele e a Matteo – ha proseguito l’Arcivescovo – è l’avvio consapevole di un percorso che conduce alla santità, ma anche che trasforma chi lo esercita in benefattori del popolo. Lettore, già nel linguaggio medioevale e ancor oggi nell’uso accademico è colui che legge capendo ciò che il testo dice ed è in grado, studiandolo, di spiegarlo ai fratelli. Non è dunque un titolo onorifico che diamo a due giovani della nostra Chiesa. È come il dono di una bicicletta che si faceva ai ragazzi perché imparassero che con un po’di fatica si diventa liberi, veloci, capaci di andare lontano e in grado di vedere il bello del mondo. È un servizio che richiede uno studio fatto con amore di ciò che il Testo Sacro dice in sé nei 72 libri di cui è composta la Bibbia, ma anche l’impegno che durerà una vita a trovare i linguaggi giusti perché chi ascolta possa capire e soprattutto possa essere messo in grado di raccogliere il dono di Dio. La frequentazione quotidiana della Parola di Dio è assimilata dai Padri alla manna nel deserto. I ragazzi di oggi sono avviati ad attraversare un deserto popolato di gente, spesso pieno di rumore, ma dove è difficile comunicare. La Parola è il cibo quotidiano per avventurarsi dentro il mistero di Dio e dentro il mistero dell’uomo, per progredire nella conoscenza e per avanzare nelle virtù. Il profeta insegna che la Parola è come una spada a doppio taglio che mai lascia come ti trova.
La comunità del Seminario gioisce per l’attenzione che la Chiesa diocesana rivolge a questi due giovani figli che volentieri affido alla preghiera di tutta la Chiesa aretina-cortonese-biturgense e soprattutto alla materna protezione della Madonna del Conforto”.
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