E’ il primo nel suo genere in Italia e si occuperà di cooperazione sanitaria internazionale, salute dei migranti, malattie tropicali dimenticate e medicina dei viaggiatori. Si tratta del centro regionale di salute globale (CRSG), una struttura di riferimento, istituita dalla Regione Toscana, per quanti a vario titolo si occupano degli effetti della globalizzazione sulla salute. “Con l’istituzione di questo centro – sottolinea il presidente Enrico Rossi – la regione ha voluto costituire una struttura a cui possano fare riferimento tutti gli operatori che si occupano di salute globale, sia nel campo della cooperazione che in quelli della ricerca, della cura, della tutela dei diritti umani. Non è un caso che un’iniziativa come questa abbia trovato terreno fertile proprio qui in Toscana, dove tutto il sistema sanitario è impegnato nella tutela della salute intesa non solo come assenza di malattia, ma di completo benessere fisico, psichico e sociale”. “Il centro Regionale di Salute Globale – chiarisce l’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni – è il frutto di un’alleanza innovativa tra aziende sanitarie, governo regionale e Università, al fine di mettere in atto iniziative che possano contribuire agli sforzi intrapresi dalla comunità internazionale per affrontare le sfide in materia di salute globale”.
Si tratta di un’iniziativa originale, è il primo centro in Italia a carattere istituzionale che si occupa di salute globale, tanto che sia il Ministero della Salute che l’Oms hanno patrocinato l’iniziativa. Organizzativamente, il CRSG afferisce all’azienda ospedaliero-universitaria Meyer, e coinvolge una quantità di soggetti: dalle aziende sanitarie alle tre Università toscane, dall’Agenzia Regionale di Sanità alla Scuola Superiore Sant’Anna, fino al Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità, l’OMS. Come partner e collaboratori, una serie di enti che si occupano di salute in tutti i Paesi del mondo: dalla Croce Rossa alla Caritas, da Medici Senza Frontiere al Cospe, da Oxfam al Cuamm.