Hanno preso carta e penna e scritto al vice presidente della Commissione Europea, Antonio Tajani per chiedere di non cancellare la memoria. Sono i familiari delle 39 vittime che il 29 maggio 1985 persero la vita allo Stadio Heysel di Bruxelles, prima della finale di Coppa Campioni tra Juventus e Liverpool. Tra i firmatari c’è anche l’aretino Andrea Loretini, giornalista e figlio di Roberto, morto quella tragica notte.
“Abbiamo appreso da fonti giornalistiche – si legge nella petizione – della volontà del Comune di Bruxelles di abbattere lo stadio ‘Re Badouin’, ex ‘Heysel’, e della volontà di costruire nelle immediate vicinanze un nuovo impianto in vista della candidatura del Belgio all’organizzazione degli Europei di calcio nel 2020.
Siamo sinceramente molto preoccupati che nel progetto e nella realizzazione di questa opera vengano cancellati i luoghi di riferimento sacri alla memoria dei 39 cittadini della comunità europea, in maggioranza italiani e juventini, che versarono il loro sangue innocente in un martirio assurdo ed inconcepibile, del quale, a parte la Meridiana e le targhe in memoria, non è rimasta pietra. Quella tragedia crudele è restata comunque impressa non soltanto nei documenti di repertorio, ma ancora di più nei nostri sentimenti“.
I familiari delle vittime chiedono a Tajani “la promessa e l’impegno affinché durante ed al termine dei lavori di cantiere vengano preservate o eventualmente ricollocate degnamente le aree attualmente dedicate dal Comune di Bruxelles alla memoria dei nostri cari”.
Questo monumento non deve essere abbattuto, quelle luci non vanno spente! Sarebbe l’ennesimo sfregio alla memoria dei nostri 39 Angeli ed al dolore ancora vivo dei loro familiari.
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