“Dio ha voluto che i miei passi, dopo il Santuario di Nostra Signora di Aparecida, si incamminassero verso un particolare santuario della sofferenza umana qual è l’Ospedale San Francesco di Assisi”. Sono state queste le parole con cui Papa Francesco ha aperto ieri sera il discorso nella struttura sanitaria di Rio de Janeiro, dove ha benedetto ed inaugurato il “Polo di attenzione integrale alla salute mentale” destinato soprattutto alla cura e recupero dei tossicodipendenti. Alla realizzazione di quest’opera, dalla forte valenza sociale, si è giunti grazie al contributo economico della Conferenza episcopale italiana.
Dopo aver ricordato il gesto fondamentale della conversione di San Francesco, l’abbraccio ad un lebbroso, il Papa ha esortato tutti ad “imparare ad abbracciare chi è nel bisogno”, proprio sull’esempio del santo di Assisi. “Ci sono tante situazioni in Brasile, nel mondo, che chiedono attenzione, cura, amore, come la lotta contro la dipendenza chimica. Spesso, invece, nelle nostre società ciò che prevale è l’egoismo. Quanti ‘mercanti di morte’ che seguono la logica del potere e del denaro ad ogni costo! La piaga del narcotraffico, che favorisce la violenza e semina dolore e morte, richiede un atto di coraggio di tutta la società. Non è con la liberalizzazione dell’uso delle droghe, come si sta discutendo in varie parti dell’America Latina, che si potrà ridurre la diffusione e l’influenza della dipendenza chimica”.
Il Papa ha nuovamente esortato tutti ad “abbracciare chi è nel bisogno” e ha poi aggiunto: “Ma abbracciare non è sufficiente. Tendiamo la mano a chi è in difficoltà, a chi è caduto nel buio della dipendenza, magari senza sapere come, e diciamogli: Puoi rialzarti, puoi risalire, è faticoso, ma è possibile se tu lo vuoi”. Rivolgendosi ai presenti, sanitari e ospiti in cura per la disintossicazione, ha aggiunto: “Cari amici, vorrei dire a ciascuno di voi, ma soprattutto a tanti altri che non hanno avuto il coraggio di intraprendere il vostro cammino: Sei protagonista della salita; questa è la condizione indispensabile! Troverai la mano tesa di chi ti vuole aiutare, ma nessuno può fare la salita al tuo posto”. E, come per rassicurare chi fosse nel dubbio sulla validità del percorso di recupero, ha aggiunto: “Ma non siete mai soli! La Chiesa e tante persone vi sono vicine. Guardate con fiducia davanti a voi, la vostra è una traversata lunga e faticosa, ma guardate avanti, c’è ‘un futuro certo, che si colloca in una prospettiva diversa rispetto alle proposte illusorie degli idoli del mondo, ma che dona nuovo slancio e nuova forza al vivere quotidiano’” (parole tratte dalla enciclica “Lumen fidei”, 57, ndr).
Nel discorso ai sanitari e ai degenti dell’ospedale San Francesco di Rio de Janeiro, il Papa ha fatto riferimento all’insegnamento evangelico sulla carità: “Credo che qui, in questo Ospedale, si faccia concreta la parabola del Buon Samaritano. Qui non c’è l’indifferenza, ma l’attenzione, non c’è il disinteresse, ma l’amore. L’Associazione San Francesco e la Rete di Trattamento della Dipendenza chimica insegnano a chinarsi su chi è in difficoltà perché in lui vede il volto di Cristo, perché in lui è la carne di Cristo che soffre”. Il Santo Padre ha quindi avuto parole di ringraziamento per i sanitari, dicendo tra l’altro: “Grazie a tutto il personale del servizio medico e ausiliare qui impegnato; il vostro servizio è prezioso, fatelo sempre con amore; è un servizio fatto a Cristo presente nei fratelli: ‘Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me’ ci dice Gesù”.
Concludendo il discorso, Papa Francesco ha voluto ribadire l’impegno della Chiesa per questo compito così difficile, a causa della grande diffusione in Brasile delle droghe chimiche: “Vorrei ripetere a tutti voi che lottate contro la dipendenza chimica, a voi familiari che avete un compito non sempre facile: la Chiesa non è lontana dalle vostre fatiche, ma vi accompagna con affetto. Il Signore vi è vicino e vi tiene per mano. Guardate a Lui nei momenti più duri e vi darà consolazione e speranza. E confidate anche nell’amore materno di Maria sua Madre”.
“Fidatevi del Cristo, ascoltatelo, seguitene le orme, non ci abbandonerà mai”. Il messaggio di Papa Francesco arriva, dall’Ospedale di San Francesco, anche a Maracanazinho, dove è in corso la festa dei giovani italiani volati a Rio per la Gmg. Il Pontefice si è rivolto anche a loro, e ai giovani brasiliani di origine italiana che stavano facendo festa insieme, dicendo ancora: “Domani (oggi per chi legge, ndr) a Copacabana avremo l’occasione per approfondire questa verità che illumina la vita”.
Fonte: Sir