Il teatro di una delle più grandi tragedie della storia del calcio sarà abbattuto. Lo stadio Heysel, a Bruxelles, così come lo abbiamo conosciuto sino ad oggi cesserà di esistere. Su quegli spalti (ristrutturati per gli Europei di calcio 2000), il 29 maggio 1985, morirono 39 persone, tra cui anche due aretini: Giuseppina Conti e Roberto Lorentini, insignito della medaglia d’argento al valor civile perché fu travolto mentre, in qualità di medico, stava prestando soccorso ai feriti sugli spalti.
Un primo annuncio era stato dato già a maggio. Ora è arrivata l’ufficialità, con la firma dei primi documenti per procedere. Lo stadio sarà completamente abbattuto, per fare spazio ad un nuovo impianto, negli spazi dell’attuale parcheggio. L’intesa è stata siglata dai governi federale, fiammingo e di Bruxelles, indicando che il nuovo impianto sarà di preferenza dotato di una pista d’atletica (in modo da poter garantire in futuro lo svolgimento anche del Memoriale Van Damme), di una tribuna amovibile e senza copertura totale. Il nuovo stadio costerà attorno 300 milioni di euro, senza alcun finanziamento pubblico.
Nei mesi scorsi, i familiari delle vittime dell’Heysel avevano inviato una missiva al vice presidente della Commissione Europea, Antonio Tajani per chiedere “la promessa e l’impegno affinché durante ed al termine dei lavori di cantiere vengano preservate o eventualmente ricollocate degnamente le aree attualmente dedicate dal Comune di Bruxelles alla memoria dei nostri cari”.
Il premier belga Elio Di Rupo durante l’estate ha assicurato che il ricordo delle vittime verrà preservato e che sopravviverà alla distruzione del vecchio impianto.
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