La Guardia di finanza ha eseguito sulle colline di Arezzo il sequestro preventivo di villa Wanda, residenza dell’ex venerabile gran maestro della loggia P2 Licio Gelli.
Gelli è indagato per reati fiscali dalla procura di Arezzo assieme alla moglie Gabriella Vasile, ai figli Maurizio, Maria Rosa e Raffaello, e ad un nipote, Alessandro Marsilli.
L’inchiesta riguarderebbe tasse non pagate da parte della famiglia di Licio Gelli per 17 milioni di euro. Il reato è di sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte.
Nel 1998 l’Agenzia delle Entrate di Arezzo entrò in possesso di un testamento olografo di Licio Gelli, trovato da autorità di polizia giudiziaria francesi: qui hanno radice gli accertamenti che hanno portato ora al sequestro di Villa Wanda. Il testamento, spiega la Guardia di finanza, attestava sue significative disponibilità patrimoniali in territorio estero, nonché di documentazione comprovante il sostenimento di spese a favore dei tre figli, per rilevantissimi importi, ben superiori ai redditi dichiarati.
Il sequestro di Villa Wanda è stato disposto dal gip di Arezzo Annamaria Loprete su richiesta del pm Roberto Rossi ed eseguito dai militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Arezzo.
I finanziari hanno accertato come la famiglia Gelli, già nel 2007, consapevole dei rilevanti debiti da pagare all’Erario, avesse pianificato una serie di atti e negozi giuridici fittizi per svestirsi della proprietà di ‘Villa Wanda’.
La villa fu acquistata da Gelli dalla famiglia Lebole, quando questi divenne socio di una della loro società (l’azienda produttrice di materassi Dormire). Gelli ribattezzò la villa in onore della moglie, Wanda Vannacci. Per oltre 30 anni la villa ospitò molti fra i più potenti personaggi dell’economia e della politica italiana.
L’immobile salì agli onori delle cronache italiane il 17 ottobre del 1981 durante l’inchiesta sul presunto rapimento dell’avvocato e uomo d’affari siciliano Michele Sindona. In quell’occasione fu perquisita anche la fabbrica “Giole” a Castiglion Fibocchi dove vennero trovate le famose liste degli affiliati alla loggia massonica P2 . Durante le indagini successive, l’abitazione fu ampiamente setacciata dalle forze dell’ordine che vi ritrovarono molti lingotti d’oro celati nel giardino.