
Renato Burigana
“Papa Francesco sta pensando di andare in Terra Santa il prossimo anno insieme al Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I”. A dirlo è Renato Burigana, giornalista, teologo e coordinatore del Comitato scientifico della Fondazione Giovanni Paolo II . L’occasione è la pubblicazione del volume “I Papi in Terra Santa”, scritto insieme al fratello Riccardo ed edito nei Quaderni dei Colloquia Mediterranea della Fondazione. E’ stato proprio Bartolomeo I a firmarne la prefazione: “Siamo stati da Sua Santità a maggio – racconta l’autore – e gli abbiamo raccontato di questo progetto. Lui è stato entusiasta e ha proposto di scriverci la prefazione.”
Il libro ripercorre i viaggi in Israele e Palestina degli ultimi Pontefici: Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, a cinquant’anni da quel gennaio 1964, quando, in pieno Concilio Vaticano II, Papa Montini decise di andare pellegrino in Terra Santa. Ed è ormai certo che l’anniversario sarà l’occasione propizia per il tanto atteso viaggio di Papa Francesco nella culla della cristianità. Proprio pochi giorni fa la CNN, facendo riferimento a fonti diplomatiche israeliane, ha ipotizzato le date del 25 e 26 maggio. Date non confermate né smentite al momento dal Vaticano, ma è ormai certo che il viaggio ci sarà, e avverrà nella prima metà del 2014.
Lo conferma anche Renato Burigana, anticipando la straordinaria notizia di quello che sarà il ‘compagno di viaggio’ di Papa Francesco: niente meno che Bartolomeo I, Patriarca Ecumenico di Costantinopoli. La decisione di ritrovarsi insieme a Gerusalemme, a dire il vero, non è una novità: i due leader religiosi lo avevano concordato durante il loro primo incontro, a Roma, in occasione dell’elezione di Bergoglio al Soglio Pontificio. “Non era mai successo prima – ricorda Burigana – che il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli prendesse parte alla celebrazione di insediamento del Vescovo di Roma”. Un gesto estremamente significativo sul piano del dialogo ecumenico, che verrebbe incredibilmente rafforzato dal pellegrinaggio comune in Terra Santa: “Sarebbe veramente la prima volta in assoluto” sottolinea Burigana.

L’abbraccio tra Paolo VI e il Patriarca Atenagora
a Gerusalemme, nel gennaio 1964
“Nel gennaio del 1964, Paolo VI incontrò a Gerusalemme l’allora Patriarca Atenagora: l’immagine dello storico abbraccio fece il giro del mondo. Fu un incontro molto bello, che fu ripetuto il giorno successivo, anche se non era in programma. Le parole di Atenagora verso Paolo VI furono stupende”, ricorda il giornalista. Un passo importante per il riavvicinamento delle due Chiese: l’anno successivo, infatti, i due firmarono la dichiarazione comune che cancellava le scomuniche reciproche risalenti a quasi mille anni prima, quelle che avevano aperto il Grande Scisma.
“Però non è mai accaduto prima che i due Patriarchi d’Occidente e d’Oriente andassero insieme in Terra Santa” sottolinea Burigana. “Sarebbe un gesto molto bello per i cristiani di quella regione: infatti, chi ha avuto la fortuna di visitare quei luoghi avrà notato che le dinamiche tra le diverse confessioni cristiane, nella Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme o nella Grotta della Natività a Betlemme, non sono sempre idilliache. Il fatto di avere insieme il capo della Chiesa Madre del mondo ortodosso e il Vescovo di Roma sarebbe per i cristiani d’oriente un regalo inimmaginabile, un sogno che si realizza. Ed io presumo che si realizzi nei primi mesi del 2014.”
L’abbraccio a Gerusalemme ci sarà in ogni caso: lo ha confermato ieri lo stesso Bartolomeo I, in occasione del festeggiamento solenne di Sant’Andrea Apostolo, patrono del Patriarcato. “Ci incontreremmo non solo per ricordare ed onorare il loro gesto (di Paolo VI e Atenagora, ndr), ma come capi spirituali abbiamo il dovere di fare appello ed invitare tutti gli uomini di buona volontà, indipendentemente dalla loro fede e virtù, al dialogo e di far conoscere loro l’importanza del messaggio di Gesù Cristo.” Alla celebrazione, che si è svolta ieri ad Istanbul, era presente una delegazione della Santa Sede, in rappresentanza del Pontefice, guidata dal cardinale Kurt Koch, presidente della Commissione per l’unità dei cristiani, che ha letto il messaggio inviato da Bergoglio al Patriarca di Costantinopoli:

Papa Francesco e il Patriarca Bartolomeo I
“Dialogo, perdono e riconciliazione sono i soli mezzi possibili per risolvere il conflitto in Medio Oriente – scrive il Papa, ricordando “la drammatica situazione di tante persone che soffrono a causa di violenza, guerra, fame, povertà e disastri naturali” e ribadisce il diritto dei cristiani mediorientali a “rimanere nella loro patria”. Per questo, il Santo Padre esorta a pregare “per la pace nella regione” e chiede che “si continui a lavorare per la riconciliazione e il giusto riconoscimento dei diritti dei popoli”. Come ai tempi dell’Editto di Costantino, scrive il Papa, anche oggi “i cristiani d’Oriente e d’Occidente devono dare una testimonianza comune per poter diffondere il messaggio di salvezza del Vangelo al mondo intero”. Nella sua lettera, anche Papa Francesco fa riferimento al cinquantesimo anniversario di quello storico abbraccio tra Paolo VI e il Patriarca Atenagora, sottolineando l’intenzione di “proseguire le relazioni fraterne tra la Chiesa di Roma ed il Patriarcato ecumenico” e conclude il suo messaggio con parole di “profonda stima e calorosa amicizia in Cristo”, scambiando idealmente con Bartolomeo I “un fraterno abbraccio di pace”.
Il Patriarca ha risposto esprimendo la volontà di sostenere con fervore il “dialogo d’amore” con la “Chiesa sorella” di Roma e la convinzione che con Papa Francesco esso avrà “nuova linfa”, “convinzioni e volontà che abbiamo voluto esprimere al Santo Padre Francesco il giorno del suo insediamento.”
PER APPROFONDIRE
L’intervista a Renato Burigana all’interno di “Terra Santa Link – Linea diretta con Gerusalemme” del 29 novembre 2013: