La sentenza di 80 frustate per i cristiani condannati per “consumo di alcolici”, dopo aver bevuto vino eucaristico durate una liturgia cristiana è stata eseguita. Come appreso dall’Agenzia vaticana Fides, Behzad Taalipasand e Mehdi Dadkhah hanno ricevuto 80 frustate, comminate con estrema violenza, lo scorso 30 ottobre. Secondo fonti locali, un altro dei condannati, Mehdi Reza Omidi, è stato frustato il 2 novembre, mentre non ancora si sa quando sarà punito Amir Hatemi. Le accuse alla base della sentenza sono “consumo di alcolici” e “possesso di un ricevitore e un’antenna satellitare”. Come riferisce una nota della ong Christian Solidarity Worldwide (CSW), sebbene i quattro avessero 10 giorni per presentare un appello, dopo la sentenza del 20 ottobre, la pena è stata eseguita con estrema celerità: non è chiaro se i loro ricorsi siano stati respinti o se non sono stati presi nemmeno in considerazione.
“Questi uomini sono stati puniti semplicemente per aver partecipato ad un Sacramento praticato per secoli dai cristiani di tutto il mondo – ha commentato Mervyn Thomas, direttore di CSW. – E’ una violazione spaventosa ed ingiusta del diritto di manifestare la propria fede in pratiche di culto e nei riti. L’Iran si è obbligato, aderendo alla Convenzione internazionale sui diritti civili e politici, a sostenere la libertà di religione o di credo per tutte le comunità religiose. Inoltre – prosegue Mervyn Thomas – la punizione inflitta viola l’articolo 5 della Convenzione, che vieta pene inumane o degradanti. Esortiamo il governo iraniano ad agire in linea con i suoi impegni internazionali”.