“Passavo anche 15 ore di fronte allo schermo di un computer. Per me era diventata come una droga. Non volevo uscire, incontrare gli amici. Mi sentivo felice soltanto quando ero connesso”. A parlare è Luca, giovane aretino. Il nome è virtuale come la sua dipendenza nata sulla rete. Una droga immateriale, i cui effetti sono stati però drammaticamente reali. Ore e ore di fronte allo schermo di un computer, tralasciando scuola, amicizie, famiglia. Un gioco o una chat che finiscono per inghiottire interamente una vita.
La storia di Luca sarà presentata domani, all’interno del convegno organizzato dal Coordinamento provinciale “Il megafono”, sul tema “Ludopatia: gioco, passione e patologia”. Coordinerà i lavori Lejdi Dervishi. Interverranno rappresentanti del Ser.t di Arezzo che da tempo si occupa di nuove dipendenze, dell’associazione di ex giocatori patologici “Mi rimetto in gioco” e della CISL. Tra i relatori Federico Gelli, deputato del Partito Democratico e membro della Commissione affari sociali e sanità. L’iniziativa è in programma alle 15, presso la Sala Montetini di Arezzo.
Oggi Luca è uscito dalla dipendenza, grazie al sostegno della famiglia. “Mi hanno fatto capire che se avessi continuato così mi sarei perso le cose più belle della vita”.
LA CAMPAGNA DI TSD SULLE NUOVE DIPENDENZE:
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