“Si parla di una vicenda precedente all’inizio del mio mandato e che oltretutto nasce esclusivamente all’interno della realtà pratese, con Consiag, l’azienda con cui poi, insieme a Coingas ed Intesa, abbiamo costituito Estra. Quindi è una vicenda che viene da lontano e riguarda anche normative che all’epoca erano diverse da quelle attuali. Io ho riscontrato una grande tranquillità tra i soggetti di Estra che hanno seguito la vicenda in quel tempo.” Questo il commento del presidente di Estra, l’aretino Roberto Banchetti, alla vicenda della gara del gas nel Comune di Prato, che vede contestati ad Estra, Consiag ed Estra Reti i reati di turbativa d’asta e abuso di posizione dominante.
L’ipotesi investigativa è che le società partecipate abbiano posto in essere comportamenti ostruzionistici, con la mancata consegna di informazioni utili a compilare il bando, per ritardare a dismisura l’indizione della gara del gas per il solo territorio comunale, che il Comune di Prato aveva deliberato fin dal 2010. L’indagine è partita proprio dalla denuncia del sindaco di Prato, Roberto Cenni e vede indagate tre persone: Paolo Abati, attuale direttore generale di Estra, Luciano Baggiani, amministratore unico di Consiag, e Paolo Quercioli, rappresentante legale di EstraReti.
“Devo dire che mi dispiace questo rapporto non positivo con l’amministrazione comunale di Prato. Uno degli elementi essenziali del mio mandato è quello di mantenere un rapporto con il territorio e quindi con le amministrazioni locali” sottolinea Banchetti, che prima dell’attuale incarico è stato assessore del Comune di Arezzo nella Giunta Fanfani. “Una delle attenzioni che ho cercato di avere da quando sono presidente di Estra è stata quella di rapportarmi con il territorio, di relazionarmi frequentemente e con continuità con esso per spiegare, illustrare e condividere il percorso che Estra, insieme a Coingas, sta portanto avanti nel settore dell’energia in generale, ed in particolare in quello della distribuzione.”
Ieri pomeriggio, dopo le perquisizioni alla sede pratese di Estra, l’azienda aveva diramato una nota stampa in cui spiegava di aver fornito “con la massima disponibilità tutto quanto oggetto di richiesta. Gli interessati dalla perquisizione – proseguiva la nota – si dicono sereni e fiduciosi nell’operato della magistratura. Infatti al Comune di Prato furono, a suo tempo, forniti tutti i dati, la gara è stata bandita e si è conclusa. L’aggiudicazione della stessa è stata sospesa in attesa del giudizio di merito del Tar della Toscana, conseguente ad un ricorso da parte di Estra. Quanto prima nelle sedi deputate verranno forniti tutti gli elementi utili alla difesa da parte degli indagati. Le aziende dal canto loro, già da tempo hanno esposte le proprie ragioni, nella convinzione di aver correttamente operato in ambiti delicati e soggetti a continue novità: normative, regolamentari, interpretative” conclude la nota di Estra.