Il villaggio a maggioranza cristiana di Maalula (in aramaico “entrata”), 60 chilometri a ovest di Damasco, è stato di nuovo attaccato da milizie ribelli nella giornata di sabato 30 ottobre. Tra le formazioni che hanno attaccato la città, simbolo della cristianità siriana, figurano anche i miliziani jihadisti di Jabhat al-Nusra.
Quello di sabato è il secondo attacco subito negli ultimi tre mesi dalla città dove si trovano il monastero di Santa Tecla, dove risiede una comunità di monache greco-ortodosse, e il santuario dedicato ai santi Sergio e Bacco. Maalula è nell’area montuosa di Qalamun, dove nelle ultime settimane si sono intensificati gli scontri tra forze armate governative e le milizie ribelli. Nell’attacco di sabato sono state prese in ostaggio 12 suore ortodosse del monastero di Santa Tecla.
“Siamo decisi a rimanere in questa terra benedetta anche a costo del martirio e del martirio di sangue. E’ già avvenuto per alcuni dei nostri fedeli, come i tre uomini di Maalula, Michael Taalab, Antonios Taalab e Sarkis Zakhem. Costoro sono veri martiri, uccisi per essersi rifiutati di rinnegare la loro fede. ” Sono le parole di Gregorio III Laham, Patriarca melchita di Antiochia e di tutto l’Oriente, con sede a Damasco. Il Patriarca, in una nota riportata dall’Agenzia Fides, esprime forte preoccupazione per la nuova invasione del villaggio cristiano di Maalula.
Il Patriarca ricorda con gioia il recente incontro della Chiesa melchita con Papa Francesco: “Abbiamo invocato con il Santo Padre la fiamma della speranza perché non si estinguesse nei nostri cuori. Aiutati e sostenuti dalle preghiere del Papa e dalle sue iniziative profetiche, audaci ed evangeliche, vogliamo rimanere in questa terra benedetta, la Siria, culla del cristianesimo”. Il Patriarca ha chiesto al Papa di “aiutare i cristiani siriani a restare in Medio Oriente” e lancia un appello: “Noi, cristiani e musulmani, dobbiamo, possiamo e vogliamo restare insieme, per testimoniare il Vangelo e costruire un mondo nuovo e un futuro migliore per i nostri giovani.
Gregorio III riferisce che in Siria vi sono 9 milioni di sfollati. Oltre 1,2 milioni di siriani sono fuggiti in Libano: tra loro circa 42mila cristiani. Nel complesso sono 450mila i cristiani, delle diverse confessioni, emigrati all’estero. Secondo le cifre fornite dal Patriarca, tra i cristiani siriani vi sono circa 1.200 morti, fra civili, soldati, suore e sacerdoti. Le chiese danneggiate sono almeno 60.