Oggi alle 19.20 e alle 21.20 va in onda la puntata n. 96 di “Mappe. Spunti per comprendere dove siamo”, programma ideato e condotto da Anselmo Grotti con la collaborazione di Ilaria Vanni. Il nuovo appuntamento si intitola “Lo shock del futuro”.
Ha scritto Ehrenberg che la sofferenza di oggi scaturisce dalla sovrabbondanza di possibilità piuttosto che da un eccesso di divieti, come in passato. L’opposizione tra possibile/Impossibile sostituisce quella consentito/proibito. Ci dà l’illusione che “impossibile” sia uno stato delle cose provvisorio, che la potenza della tecnologia e la disponibilità di risorse materiale riescono gradualmente a trasformare in possibile. Ma quale è il criterio per distinguere nel possibile ciò
che è anche auspicabile? Esiste un discrimine tra la pura capacità di desiderare qualcosa e la
consapevolezza di cosa sia davvero desiderabile? Nel 1972 Toffler pubblicava Shock of the Future, un libro che ebbe un notevole successo. Il futuro – che di fatto è già presente – permette un uso del tempo mai prima pensabile. Ma che uso ne facciamo? Sostiene Toffler che le imprese sottopongono fin dall’infanzia a omologazione i potenziali clienti per tutto l’arco di vita da consumatori. “Mappe” propone un brando di una importante intervista del 1968 a Max Horkheimer. In essa il filosofo della Scuola di Francoforte mostra come il tempo dei lavoratori nel capitalismo dell’Ottocento fosse monopolizzato dalla fabbrica: 10/12 ore al giorno. Oggi nel mondo occidentale non è più così. Ma che ne è di questo tempo “liberato”? È davvero tempo “libero” come diciamo comunemente? Nel suolo L’uomo è antiquato Anders, Günther ci offre alcuni sospetti in proposito.
Mentre ci viene proposto un universo di merci, va ricordato che il nostro essere ha bisogno di
significati, di cultura, di quelli che Marc Augè (Futuro) chiama “fari” riprendo la poesia dallo
stesso titolo pubblicata da Baudelaire ne I fiori del male. “Fari” sono ad esempio i grandi
pittori: “È un grido ripetuto da mille sentinelle… è un faro che arde su mille cittadelle… Perché Signore la prova migliore/ che noi possiamo offrire della nostra dignità/ è questo ardente
singulto che si propaga da un secolo all’altro/ per poi spegnersi alla riva della vostra eternità”.
Infine Gombrich, uno storico dell’arte che ha il coraggio di scrivere una Breve storia del
mondo, nella quale mette in evidenza il cambiamento demografico – primo generatore di
futuro, e al quale spesso non pensiamo.
Tutte le puntate di Mappe disponibili e scaricabili sul sito: www.tsdtv.it/mappe/
Si può intervenire nel blog di Mappe: www.tsdtv.it/blog/blog-mappe/