Si concretizza all’orizzonte la staffetta tra Matteo Renzi ed Enrico Letta, alla guida del governo. È stato approvato con 136 voti favorevoli, 16 contrari e 2 astenuti, il documento presentato dal Segretario Pd, in cui si evidenzia “l’urgenza di aprire una fase nuova, con un nuovo esecutivo che abbia la forza politica per affrontare i problemi del Paese”.
Tra i voti favorevoli, quello dell’Aretino Marco Donati, deputato Pd. “È stata un’approvazione a larghissima maggioranza che rappresenta un preciso mandato per un’accelerazione nelle riforme. A questo punto la palla passa al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano che dovrà decidere i prossimi atti”. E alla domanda se questa votazione non apra ulteriori spaccature in casa Pd, Donati risponde: “Non penso. La maggioranza che ha approvato il documento è stata davvero ampia. Ci sono state delle prese di posizione contrarie, c’è stata una dialettica com’è normale che sia. A questo punto penso si possa guardare al futuro e ad una legislatura che dovrà essere costituente”.
Per Maurizio Bianconi, invece, la staffetta Renzi-Letta non servirà a molto. Il deputato di Forza Italia chiama in causa un paragone pesante: “Matteo Renzi usa gli stessi metodi di Mussolini. Non voglio dire che sia un dittatore, ma il modo di procedere appare molto simile: una schiera di giovani rampanti, con qualche vecchio saggio ben nascosto; la volontà di rompere tutti gli schemi istituzionali e tutti gli schemi di partito per affondare una classe dirigente fatiscente”. E la possibilità di un accordo Pd- Forza Italia sulle riforme? “Se le riforme sono quelle proposte in tutta fretta da Renzi, preferisco non vengano fatte. Non si può cambiare il Paese con l’improvvisazione”.