In Terra Santa la popolazione giovanile palestinese con il tempo vede aumentare la difficoltà nel trovare lavoro. I problemi si sono aggravati a partire dal Duemila con la seconda Intifada, innescando dinamiche recessive che continuano a peggiorare di anno in anno. Davanti a questa emergenza, la Pontifical Mission for Palestine negli ultimi anni ha messo in campo iniziative calibrate, partendo dalle condizioni reali vissute dai giovani palestinesi. Un progetto di sostegno per il lavoro giovanile, iniziato nel 2012 e finalizzato alla creazione di occasioni di occupazione a tempo determinato, con effetti degni di nota, come riportato nel report della Pontifical Mission. Finora, grazie anche al contributo di diversi benefattori, la Pontifical Mission ha sostenuto con un finanziamento di 770mila dollari un programma che ha coinvolto 536 giovani diplomati e laureati palestinesi (367 femmine e 169 maschi) in esperienze lavorative a tempo determinato utili e formative a Gerusalemme Est, in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.
Il programma, realizzato con il concorso di otto istituzioni locali, ha permesso a molti dei giovani coinvolti di migliorare le proprie competenze realizzando un primo ingresso nel mondo del lavoro mentre proseguivano gli studi. I salari percepiti dai giovani nei periodi di lavoro hanno aumentato le entrate dei rispettivi nuclei familiari, con ricadute positive per 2600 persone. Soprattutto, il 36% dei giovani coinvolti nel programma sono poi riusciti a sfruttare l’esperienza per trovare posti di lavoro stabili, dopo che il periodo di occupazione a tempo determinato si era concluso.
Nella Striscia di Gaza, il programma ha coinvolto 382 giovani ed è stato condotto con la collaborazione di altre realtà e istituzioni come il Consiglio delle Chiese del Medio Oriente, la Society of Women Graduates, l’Al-Ahli Arab Hospital e il Palestine Avenir for Childhood Development. A Gerusalemme Est, operando in partnership con altri soggetti come la Arab Orthodox Society, il programma di occupazione a tempo determinato ha puntato sull’assistenza geriatrica – settore che sta vivendo una fase emergenziale nella popolazione araba anziana – e sulla produzione di manufatti artistici e artigianali della tradizione palestinese. In Cisgiordania sono state coinvolte nei programmi di occupazione anche 85 giovani donne con disabilità.
La Pontifical Mission for Palestine, attualmente amministrata dalla Catholic Near East Welfare Association (CNEWA), è un’agenzia fondata dalla Santa Sede su impulso di Pio XII nel 1949 per soccorrere i rifugiati palestinesi.
Fonte: Agenzia Fides