Le voci di un possibile annullamento del viaggio di Papa Francesco in Terra Santa scompaiono in un abbraccio: quello tra San Pietro e Sant’Andrea, al centro del logo ufficiale del pellegrinaggio papale, sormontato dal motto: “Un unum sint”, ovvero “Perchè siano una cosa sola”. A deciderlo sono stati i responsabili delle comunità cattoliche in Israele, Palestina, Giordania e Cipro, nel corso della riunione dell’Assemblea degli ordinari cattolici di Terra Santa (Aocts) che si è svolta l’11 e il 12 marzo scorso a Tiberiade (Israele).

Il logo ufficiale del viaggio
di Papa Francesco in Terra Santa
L’abbraccio ed il motto sono un esplicito riferimento al cuore del viaggio, il momento fortemente voluto da Bergoglio: l’incontro ecumenico con il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I e con i responsabili delle Chiese di Gerusalemme, che si svolgerà nella Basilica del Santo Sepolcro, a Gerusalemme, per commemorare e rinnovare il significato dello storico abbraccio che avvenne cinquanta anni fa tra Papa Paolo VI ed il Patriarca Atenagora, nel gennaio 1964.
Francesco e Bartolomeo raccoglieranno il loro testimone, ma ancor prima, quello degli apostoli Pietro ed Andrea, raffigurati nel logo: i primi due discepoli chiamati da Gesù in Galilea, patroni rispettivamente della Chiesa di Roma e di quella di Costantinopoli. L’abbraccio avviene a bordo di una barca, simbolo della Chiesa, che ha per albero maestro la croce del Signore, mentre le vele sono gonfiate dallo Spirito Santo, che la guida nella sua navigazione sulle acque di questo mondo. Il significato è dunque quello dell’unità dei cristiani, che deve essere “messaggio di unità per tutta l’umanità. Una chiamata a superare tutte le divisioni del passato per procedere verso un futuro di giustizia, pace, riconciliazione perdono e amore fraterno”: è ciò che si legge sul sito web appositamente creato dalle Chiese locali per il viaggio del Papa, che si svolgerà dal 24 al 26 maggio e toccherà tre tappe: Amman, Betlemme e Gerusalemme.
“È un modo – spiegano dall’Aocts – di dare forma al desiderio espresso dal Signore durante l’ultima cena: «Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano come noi una cosa sola. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me.” (Giovanni 17,20-23).

Il ministro Landau e il Patriarca Twal
a Gerusalemme
Proseguono intanto i preparativi dello storico viaggio: il Patriarca latino di Gerusalemme, mons. Fouad Twal, ha ricevuto lo scorso giovedì a Gerusalemme, presso la sede del Patriarcato, il Ministro del turismo israeliano, Uri Landau. Come riporta Radio Vaticana, al centro di questo secondo incontro – il primo era avvenuto nell’ottobre del 2013 – ci sono stati i preparativi del viaggio papale.
Ma Twal e Landau hanno anche discusso di altri temi, quali la dimensione universale assunta dalla città di Gerusalemme nella costruzione di ponti di pace e nella mediazione interculturale, nonché l’accoglienza dei pellegrini nei Luoghi Santi. “Insieme facciamo il possibile – ha detto il Patriarca – affinché i pellegrinaggi siano facilitati e l’accesso ai Luoghi Santi sia possibile per tutti, poiché l’accoglienza è un interesse comune”. Dal suo canto, il ministro Landau ha sottolineato l’importanza per tutti – cittadini e pellegrini – di accedere ai Luoghi Santi “in tutta sicurezza”. Quanto allo sciopero in corso da parte dei funzionari del ministero degli Esteri, Landau ha affermato che la protesta “dovrebbe presto, noi speriamo, giungere al termine“. Resta, in ogni caso, confermato il viaggio del Papa, così come ribadito da Padre Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, nei giorni scorsi.