L’invocato e sperato accordo tra Comune di Arezzo e SECVA non è stato raggiunto: lo storico Cinema Eden sembra ormai inevitabilmente destinato alla chiusura, addirittura paventata per il prossimo 31 marzo. A comunicarlo sono gli stessi Cineforum 2 e Sentieri Selvaggi in una comunicazione aperta alla cittadinanza. “Tutti gli annunci fatti dal Sindaco ai media aretini – si legge nella nota – si sono rivelati progetti inattuabili e non approderanno mai a una delibera della Giunta o del Consiglio comunale”. Di conseguenza l’acquisto della nuova strumentazione digitale, per il quale la proprietà del cinema aveva partecipato a un bando ad hoc della Regione Toscana, non sarà portato a termine.
Le due associazioni culturali, a cui fino ad oggi era affidata l’attività del cinema, la definiscono “una bella doccia fredda”, “soprattutto – commentano – per i tantissimi cittadini che hanno sostenuto il progetto ‘Eden non deve morire’ e che in questi mesi hanno cercato di mantenere desta l’attenzione sull’agonia del cinema di qualità ad Arezzo.”
Cineforum 2 e Sentieri Selvaggi non nascondo la propria amarezza: “Con la scomparsa dell’ultima sala cinematografica del centro – scrivono – la vita culturale di questa città riceverà un ulteriore, durissimo (e forse letale) colpo. Speriamo – proseguono – che chi ci amministra voglia e sappia rappresentare anche la sensibilità dei quasi 2.500 che hanno manifestato, con la loro adesione e partecipazione alle iniziative del Comitato, un interesse per l’arte cinematografica che non può essere soddisfatto solo dai multisala e la necessità di occasioni di socialità, convivialità e di attività ricreativo-culturali che non possono esaurirsi con la visita a una galleria d’arte o l’ascolto di un concerto.”
“Con le nostre associazioni e con il Comitato – concludono – cercheremo di proporre nuove iniziative che possano coinvolgere la cittadinanza, continuando a porre queste nostre istanze.”
Da parte sua, il sindaco Fanfani non rilascia dichiarazioni sulla vicenda: dall’amministrazione comunale non arriva infatti alcuna conferma di quanto comunicato dalle associazioni culturali.