Il rito della canonizzazione comincerà con la processione e il canto delle litanie, poi l’incensazione dell’altare. Dopo la petizione che il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, presenterà al Santo Padre ripetendola per tre volte, il punto centrale del rito sarà la solenne formula di canonizzazione che il Papa reciterà subito dopo, e grazie alla quale “proporrà all’onore dell’intera Chiesa universale il culto dei nuovi santi”. Dopo la formula di canonizzazione, verranno presentate e collocate accanto all’altare le reliquie dei nuovi santi, portate da “persone a loro vicine”, ha reso noto padre Lombardi: per Giovanni XXIII i nipoti, il sindaco di Bergamo e il presidente della Fondazione Giovanni XXIII, per Giovanni Paolo II “non lo sappiamo ancora, forse le persone da lui miracolate”. I due reliquari saranno uguali nella foggia: la reliquia di Giovanni Paolo II è la reliquia del sangue, già presente durante la beatificazione, mentre la reliquia di Giovanni XXIII è un pezzetto di pelle raccolto in occasione dell’esumazione per la beatificazione all’Altare della Basilica di San Pietro. Con la presentazione delle reliquie, il canto e il ringraziamento del cardinale prefetto al Papa per le canonizzazioni, si conclude il rito vero e proprio della canonizzazione e si riprende la messa con il “Gloria”, seguito dalle letture e dal canto del Vangelo in greco e latino.
Nella preghiera del canone e nell’assemblea dei santi saranno ricordati anche i due nuovi santi, ha precisato padre Lombardi, che riguardo alla durata della celebrazione ha detto che “non sarà molto lunga, o troppo più lunga del normale”, e si concluderà, come è di norma nel periodo pasquale, con la recita del Regina Coeli. Al termine della celebrazione, ha detto il portavoce vaticano, “è previsto che il Santo Padre saluti le delegazioni ufficiali sul sagrato stesso”, e non in basilica. Subito dopo è in programma il giro della piazza con la “jeep bianca”.
Fonte: AgenSir