L’unico cinque di questa 129ma Giostra del Saracino: è bastato allo storico cavaliere rossoverde Alessandro Vannozzi per regalare la vittoria al Quartiere di Porta Crucifera. L’ambito trofeo, dedicato alla Giornata della Memoria e alla liberazione di Auschwitz, finisce a Palazzo Alberti, che attendeva il trionfo dal 4 settembre 2011.
Un’edizione segnata da alcuni clamorosi colpi di scena, ma giocata un po’ al ribasso, rispetto alle serie di cinque a cui ci avevano abituati i giostratori aretini nelle precedenti sfide al Re delle Indie.
La gara inizia in salita per i gialloblu: dopo alcuni problemi con il suo Palmasol all’altezza del pozzo, Gianmaria Scortecci sfida il Buratto, marca 4, ma perde la lancia. Sono zero i punti per la prima carriera della Colombina, risultato che abbatte il “ragazzo terribile” e tutto il Quartiere.
Rispondono subito gli storici avversari di via delle Gagliarde: Stefano Cherici, in sella a Pepito, percorre la lizza per i biancoverdi e porta al Quartiere di Sant’Andrea un 4.
Stesso risultato per l’esordiente giallocremisi Andrea Vernaccini, che in sella a Kim scatena l’entusiasmo dei quartieristi di Porta del Foro.
Il primo turno si chiude con un altro 4: è quello dell’esordiente rossoverde Filippo Fardelli, in sella a Lughente De Campeda.
Il “cecchino” Elia Cicerchia gioca il tutto per tutto, nel tentativo di spezzare la lancia e salvare così le sorti dei gialloblu: ma la sua bravura non basta, e nello sforzo manca l’obiettivo e colpisce un misero 1. Esplode la delusione tra i quartieristi della Colombina: con questo risultato finale il Quartiere di Porta Santo Spirito è definitivamente fuori dai giochi.
Sia il biancoverde Enrico Vedovini che Andrea Carboni, esordiente di Porta del Foro, regalano alla piazza altri due 4: con un totale di 8 punti ciascuno, i due Quartieri restano in parità.
Ma a decidere le sorti dell’edizione di giugno è il secondo giostratore di Porta Crucifera: forte della sua lunga esperienza, Vannozzi lancia Merlino contro il Buratto e centra il “pomodoro”. Esplode la gioia dei rossoverde, che colorano Piazza Grande. E’ finito il digiuno, è tempo di vittoria: a Colcitrone le Lance d’Oro sono 37.