“Condanniamo tutti i tentativi di minare lo Statu Quo in vigore nella Moschea di Al-Aqsa (Haram al-Sharif), nei cortili e tutti gli edifici vicini, e in tutta la città di Gerusalemme. Qualsiasi minaccia alla sua continuità e alla sua integrità potrebbe condurre a conseguenze imprevedibili nell’attuale clima politico.”
Sono le dure parole dei Capi delle Chiese di Gerusalemme, che in un comunicato congiunto esprimono “seria preoccupazione” per le recenti violenze consumate sulla Spianata delle Moschee negli scontri tra polizia israeliana e musulmani palestinesi. Negli ultimi giorni, le forze dell’ordine israeliane avevano consentito l’accesso solo agli adulti con età superiore ai quarant’anni.
“I musulmani – ricordano invece i religiosi – hanno il diritto di libero accesso e di culto presso la Moschea di Al Aqsa.” I leader cristiani ribadiscono che i Luoghi Santi “hanno bisogno di protezione vigile e costante” e richiamano anche il ruolo di custode dei Luoghi Santi musulmani a Gerusalemme riconosciuto alla Giordania e sancito anche dal trattato di pace sottoscritto tra Stato ebraico e Regno Hascemita nel 1994.
Il comunicato è sottoscritto da 13 Patriarchi, Vescovi e Capi di Chiese e comunità cristiane presenti a Gerusalemme, compresi il Patriarca greco ortodosso Theophilos III, il Patriarca latino Fouad Twal e padre Pierbattista Pizzaballa OFM, Custode di Terra Santa.
Da circa una settimana ormai la Spianata delle Moschee, nel cuore di Gerusalemme, è tornata ad essere simbolo del confitto israelo-palestinese: l’area, dove sorgono la moschea di Al-Aqsa – terzo luogo sacro per i musulmani – e la Cupola della Roccia, è teatro di pesanti scontri tra palestinesi e le forze di sicurezza israeliane.
Di fronte all’escalation di violenza nei giorni scorsi era intervenuto anche il Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite, che aveva lanciato un appello alla calma e al mantenimento dello status quo, secondo cui agli ebrei è permesso di accedere al sito, ma non di pregarvi.
I palestinesi temono che che abbiano il sopravvento alcuni gruppi di estremisti ebrei, che portano avanti il progetto di ricostruzione del tempio, distruggendo le moschee attualmente presenti sulla Spianata. Il timore dei musulmani è aumentato negli ultimi giorni, in cui, in occasione del capodanno giudaico, è aumentato l’afflusso di ebrei nell’area.