Arezzo-Carrarese finisce 1-4, con la formazione guidata da Remondina che mantiene la sua imbattibilità in questa prima parte della stagione. La prestazione degli amaranto è stata una medaglia a due facce, con la seconda parte della gara decisamente negativa per i padroni di casa.
Al di là della prestazione, la sensazione, confermata poi dalle parole di mister Capuano, è stata quella che la vicenda legata alla diffusione del file audio con lo sfogo del tecnico salernitano possa aver influito sul morale della squadra.
I fatti risalgono a mercoledì 7 ottobre, quando l’U.S Arezzo ha perso un’amichevole con il Lucignano, formazione che milita nel campionato di Promozione. Al rientro negli spogliatoi, a fine gara, qualcuno ha registrato la strigliata dell’allenatore amaranto ai propri giocatori e il file ha cominciato a diffondersi in maniera virale sui social network, arrivando addirittura sui media nazionali. Al termine del match di Lega Pro contro i marmiferi, dopo aver analizzato la partita, Capuano è tornato sulla questione, ricercando l’autore del gesto tra i calciatori. “Se dovesse esser stato uno dei giocatori – ha affermato l’allenatore – la sua avventura ad Arezzo è finita“. “Se avesse utilizzato la registrazione per riderci con i compagni di squadra – conclude Capuano – sarebbe stata una ragazzata. Mettendolo a disposizione di chiunque, ha compiuto una vigliaccata“.
Ad aggiungere benzina sul fuoco, i toni polemici del presidente della Carrarese Raffaele Tartaglia per un episodio avvenuto quando la formazione gialloblù ha segnato il terzo goal. Il numero uno del club marmifero ha esultato portando l’indice al naso come a dire “tutti zitti” e il gesto ha scatenato la reazione di alcuni sostenitori amaranto presenti in tribuna centrale, creando alcuni attimi di concitazione. “Non è pensabile venire in uno stadio importante, in una città che ha storia, tradizione ed essere insultati perchè sei venuto a vincere“, ha dichiarato Tartaglia.
Per l’Arezzo si apre una fase delicata, non tanto per ciò che riguarda i risultati, ma perché appare evidente l’urgenza di ripristinare la fiducia tra i giocatori e il loro allenatore.