Se chiedi l’elemosina prima ti puniamo, poi ti aiutiamo. È il risultato paradossale e forse anche un po’ grottesco, della discussione andata in scena durante l’ultimo Consiglio comunale di Arezzo. La massima assise cittadina ha affrontato il tema della povertà circoscritto allo specifico problema dell’”accattonaggio molesto” (sic).
Spiace dirlo ma gli interventi sull’argomento, sia dalla maggioranza che dall’opposizione, sono sembrati abbastanza improvvisati e comunque deludenti. Tutto è nato con la presentazione di un atto d’indirizzo del gruppo di “Fratelli d’Italia”, “con cui chiedere alla giunta di adottare ogni provvedimento amministrativo e sanzionatorio per limitare il fenomeno dell’accattonaggio molesto per le strade”.
Solo poco prima del voto si è pensato bene d’integrare l’atto chiedendo anche “interventi con misure di sostegno sociale laddove si verifichi che tali comportamenti siano generati da reali condizioni di sofferenza ausiliabili“.
Come dire: prima ti puniamo, poi forse ti aiutiamo.
Insomma, una discussione nata male e finita ancora peggio.
La speranza è che in futuro il Consiglio comunale di Arezzo sia in grado di affrontare temi così delicati e importanti per la collettività, come quelli della povertà e del disagio, con maggiore cognizione di causa.