Abitare, annunciare, educare, trasfigurare e uscire. Sono i 5 verbi che hanno segnato in questi mesi il percorso di avvicinamento al 5° convegno ecclesiale nazionale.
Tra il 9 e il 13 novembre, la Chiesa italiana si ritroverà nel capoluogo toscano partendo proprio da queste tracce per declinare il tema “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”.
Sette i delegati per la Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro: don Giuliano Francioli, direttore della Caritas diocesana, Massimo Rossi dell’Ufficio comunicazioni sociali, Fabrizio Barbieri per i giovani, Suor Joseph Marella in rappresentanza della vita consacrata, Silvia Mancini del Centro pastorale per l’evangelizzazione, Donatella Pagliacci, direttrice dell’Istituto di Scienze Religiose Beato Gregorio X e la presidente dell’azione cattolica diocesana, Paola Forzoni.
Ma come arriva la Diocesi a questo evento?
Tra i segni che la Chiesa aretina porterà al convegno di Firenze l’impegno a comunicare con e per il mondo, grazie all’esperienza della Fondazione Tsd comunicazioni con la nostra emittente e con il settimanale Toscana Oggi.
C’è poi il percorso con i giovani universitari e la rinascita in diocesi del Gruppo Fuci, che dal 2010 propone un cammino culturale di dialogo con il mondo contemporaneo.
Infine, l’impegno sul fronte della Carità. Grazie agli operatori Caritas, in questi anni è cresciuta la rete di solidarietà in Diocesi. L’obiettivo è quello di aprire un Centro di ascolto in ogni comunità. Un modo per dare una risposta concreta alla crescita della povertà in Diocesi. Solo nel 2014 sono infatti state 2300 le persone che hanno chiesto un aiuto alle strutture della Caritas aretina.
Una Chiesa vicina a tutti quindi, dalle periferie del mondo ai giovani fino agli ultimi, sullo stesso modello indicato più volte da Papa Francesco.