«Davanti al Santo Sepolcro mi ha avvicinato un amico e mi ha detto: “Rodolfo, come mai gli italiani non vengono più a Gerusalemme? Cosa è successo?” Me ne ero reso conto, ma mi ha messo di fronte alla realtà. Allora mi sono mosso.» Così mons. Rodolfo Cetoloni, vescovo di Grosseto, spiega a Toscana Oggi da dove è nata l’idea di creare un coordinamento toscano per rinnovare il rapporto di amicizia e sostegno che lega le nostre diocesi alla Terra Santa.
Il francescano aretino, che proprio a Gerusalemme è stato ordinato sacerdote nel 1973, ha parlato con gli altri vescovi della Toscana: «Hanno preso coscienza della situazione e dieci di loro verranno con me a Gerusalemme, a giugno, per prendere contatti diretti.»
L’obiettivo è quello di «rianimare le comunità cristiane, le parrocchie», ma «anche le realtà civili» nel contatto con questa terra, «così ricco a livello sociale, culturale, spirituale». Il centro di coordinamento servirà proprio per tutte queste iniziative: «mi auguro che ci sia una bella risposta – auspica il vescovo Cetoloni – perchè è importante per quelle comunità non sentirsi abbandonate, ma anche per noi cristiani tornare a radicarsi in quella terra.»
Un appello ai pellegrini arriva anche dal Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa, che proprio con il mese di aprile conclude il suo mandato, a cui è stato chiamato per quattro volte, per dodici anni consecutivi: «Lo dico come uno che vive qui da oltre 26 anni: il pellegrinaggio è assolutamente sicuro», dichiara il francescano, rassicurando coloro che hanno abbandonato Gerusalemme per paura dell’Isis – non presente in quest’area del Medio Oriente – e del conflitto israelo-palestinese, che non ha mai coinvolto turisti e pellegrini. «Invito tutti a superare la paura, guardare avanti e venire a trovarci», conclude Pizzaballa.
La Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro è legata a doppio filo alla Terra Santa, anche grazie al gemellaggio sottoscritto con il Patriarcato Latino di Gerusalemme nel settembre 2010. Lo scorso anno l’arcivescovo Riccardo Fontana ha rappresentato la Chiesa italiana nel tradizionale viaggio in Terra Santa dell’Holy Land Coordination, la delegazione internazionale di vescovi provenienti da Europa, Stati Uniti, Canada e Sud Africa.