Sulla questione Coingas è rottura all’interno del cosiddetto asse della strada 71, costituito dalle amministrazioni comunali aretine di centrodestra. E’ di ieri la decisione dell’assemblea dei sindaci di passare dall’amministratore unico Filippo Ceccherelli ad un cda composto da tre membri e guidato dal presidente della lista OraGhinelli Sergio Staderini, con relativo aumento dei costi. Ma il sindaco di Bibbiena Daniele Bernardini rompe l’alleanza con il primo cittadino di Arezzo Alessandro Ghinelli, a suo dire “il principale fautore della retorica di sinistra, fatta di piccoli potentati”.
“Bibbiena non si allinea a questa decisione considerata una manovra preconfezionata, propria della vecchia politica, che per di più va nuovamente a toccare le tasche della gente – dichiara Bernardini in una nota stampa. “Tutto ciò che si appoggia a logiche partitiche non ci interessa e ci troverà sempre all’opposizione. La bandiera sotto la quale questi ‘giochi’ vengono fatti è cosa per noi altrettanto indifferente”, conclude il sindaco bibbienese.
La decisione del Comune di Arezzo di passare ad un cda di tre membri è stata appoggiata dalle amministrazioni di Subbiano, Sansepolcro e Castiglion Fiorentino; proprio il sindaco della città del Cassero, Mario Agnelli, risponde caustico a Bernardini: “Nell’ultima assemblea di Coingas forse è proprio mancata la sua autorevole voce mentre è giunto molto tempestivo solo il suo commento”. Secondo il primo cittadino castiglionese, gli attuali 30mila euro di compensi annui agli amministratori, raddoppiati rispetto allo scorso anno, sono comunque ben lontani agli oltre 80mila euro spesi quando la partecipata del gas era affidata alle amministrazioni di centrosinistra.
Sulla questione era già intervenuto ieri il segretario provinciale del Pd, Massimiliano Dindalini, che aveva sottolineato come quella di Ghinelli fosse un’operazione volta a soddisfare “le varie anime della coalizione di destra”. Una strategia che sarebbe confermata dalla probabile nomina di Francesco Macrì, rimasto escluso lo scorso anno dalla giunta aretina, alla guida di Estra, dopo le recenti dimissioni di Roberto Banchetti.
Alle critiche di Dindalini risponde oggi il gruppo consiliare Forza Italia di Arezzo, guidato proprio da Macrì: “Ghinelli ha scelto per competenza e professionalità le persone alla guida di Coingas trovando su questa scelta il consenso dei sindaci del territorio. Una scelta intelligente e ampiamente condivisa che ha reso necessaria la costituzione di un consiglio di amministrazione con costi veramente irrisori. Costi che, peraltro, non superano mai quanto veniva percepito in enti come questi da parte di rappresentati espressione diretta del Pd: Dindalini fa dello scandalismo che fa sorridere perché non è credibile”.
Sulla possibile nomina di Macrì alla presidenza di Estra replica il consigliere comunale 5 Stelle Paolo Lepri: “E pensare che in campagna elettorale avevano promesso discontinuità con il Pd: obiettivo centrato solo come colore delle poltrone perché invece il meccanismo è sempre lo stesso. In barba alla meritocrazia“. Se l’ipotesi fosse confermata, il rappresentante pentastellato anticipa a Ghinelli le proprie perplessità sulla scelta e sulla tenuta della stessa giunta. “Quali che siano le ragioni, si conferma ancora una volta che destra e sinistra litigano e si scontrano solo per interessi personali senza che mai prevalga quello collettivo”.