Un corpo esterno settecentesco, con un’anima nascosta ben più antica. Tra le perle del territorio aretino e nello specifico del Comune di Capolona, c’è certamente la chiesa di Sant’Apollinare a Ponina. Un luogo testimone di una delle pagine che hanno segnato la storia di questa porzione di Toscana.
Ma andiamo per ordine. È stato il parroco di Capolona, monsignor Giuliano Francioli, un po’ per caso, a scoprire pochi anni fa che sotto l’abside settecentesco si nascondevano le ali di un angelo: un piccolo indizio, della presenza di un meraviglioso affresco rimasto celato per secoli.
“È stata un’emozione straordinaria fare quella scoperta”, racconta Francioli.
“Grazie all’intervento della Soprintendenza, è stata accertata l’esistenza di un’abside ben più antico risalente tra il 1014 e il 1026. La pavimentazione originale, inoltre, era più bassa di 2 metri e 20”.
Ben presto gli studiosi hanno ricollegato i pesanti interventi subiti dall’edificio originale al terribile terremoto del 1796: “Fu un sisma che ebbe come epicentro l’area tra Ponina, Cenina di Capolona e Subbiano. Un terremoto che ad Arezzo si ricorda ancora per il prodigio della Madonna del Conforto”.
Fu proprio a causa di quel sisma che l’edificio perse la sua originale struttura a croce greca.
Resta da sempre immutata, invece, la dedicazione a Sant’Apollinare (o più semplicemente Il Santo”), protovescovo di Ravenna e primo evangelizzatore dell’Emilia-Romagna, vissuto al tempo dell’Impero Bizantino d’Occidente.