“Con il prestito della Madonna della Misericordia il nostro Comune è riuscito a intercettare un’opportunità che ci ha fatto accedere ad un circuito culturale che ci ha permesso di attingere a risorse tecniche, culturali, mediatiche ed economiche che nel nostro piccolo non saremmo mai riusciti a mobilitare: dopo anni di impasse riusciamo ora a sperimentare un modello che nel giro di pochi giorni è riuscito a rinnovare il volto e l’offerta del nostro museo”.
Così la coalizione che appoggia il sindaco di Sansepolcro, Mauro Cornioli risponde alle critiche arrivate dall’opposizione per le scelte fatte nella gestione del Museo civico.
In particolare, il Partito Democratico aveva giudicato negativamente la scelta dell’amministrazione comunale di revocare la procedura a evidenza pubblica in corso, e di affidare direttamente i servizi di biglietteria, bookshop e guardiania delle sale mediante convenzione.
Il Pd: “Non svendere il simbolo della Città”
“La Resurrezione è il simbolo stesso della nostra Città – è la posizione del Pd -. Il fatto che un soggetto privato ne possa ricavare delle sponsorizzazioni e possa gestire le attività culturali del museo senza un adeguato controllo del Comune ci sembra un atto di svilimento perché concesso senza le adeguate garanzie per l’interesse pubblico”.
Parole a cui rispondono i gruppi di maggioranza che precisano come non solo i dipendenti non perderanno il posto ma anche che il comune biturgense avrà una percentuale sulle vendite di bookshop e biglietteria
“Grazie alla convenzione siamo riusciti ad eliminare il passivo che come Comune vediamo accumularsi mese dopo mese (trovando una soluzione che ci permette, una volta tanto, di chiudere in pareggio”, precisa la coalizione di maggioranza.
Resurrezione a porte chiuse?
Ma a tenere banco è anche la possibilità di non rendere più visibile all’esterno la Resurrezione di Piero della Francesca custodito nel museo.
Situazione già in atto provvisoriamente, a causa dei lavori di restauro all’affresco e di allestimento della mostra su Caravaggio.
L’assessore Gabriele Marconcini dall’altro canto ribadisce quando già affermato in consiglio comunale: “In futuro dovremmo valutare se la chiusura del portone (comunque limitata all’orario di apertura del museo) possa incidere o meno sul numero delle visite”.
Parole che non convincono l’ex vice sindaco Andrea Laurenzi: “Per me quella porta deve rimanere aperta e basta, non si può stritolare ogni volta la cultura a mere valutazione economiche. Aprire le porte della cultura è determinante per lo sviluppo di una comunità e non solo per l’indotto economico. Pensare che chiudere la porta di Piero, della Resurrezione, della nostra identità, possa avvantaggiare in qualsiasi modo la nostra comunità è un errore. Battersi contro una porta chiusa significa farlo per il valore universale della Cultura e perché vogliamo essere orgogliosi di regalare al mondo il simbolo della nostra città”.