Il nostro viaggio alla ricerca delle radici dell’Est arriva al santuario di Máriapócs, al confine orientale tra Ungheria e Ucraina.
Si tratta di un luogo dal grande valore spirituale per gli ungheresi, che ospita la Madonna delle lacrime.
Secondo la tradizione, il 4 novembre 1696, i fedeli, che assistevano alla santa Messa nella chiesetta greco-cattolica del villaggio, videro la Vergine dell’icona Odigitria versare lacrime. Il fenomeno delle lacrime si ripeté altre tre volte: da allora sono innumerevoli le guarigioni e i miracoli legati all’icona mariana.
Giovanni Paolo II, durante l’Angelus del 17 agosto 1988, dichiarava che
Máriapócs è un luogo di unità, dove i fedeli di varie nazioni venerano l’amore materno di Maria che si affligge per i peccati dei figli e per essi intercede premurosa presso il divin Figlio Gesù. Si direbbe che essi vadano là per unire le proprie lacrime a quelle della Vergine, per purificarle e fonderle in un’unica offerta con quella salvifica di Gesù Redentore.
Pochi anni più tardi, Wojtyla ha voluto rendere omaggio di persona al santuario davanti a oltre 200 mila fedeli nella sua visita pastorale in Ungheria, svoltasi nell’agosto 1991.
La devozione per la Madonna delle lacrime unisce anche le diverse tradizioni cristiane presenti in Ungheria: all’interno del santuario si celebra in rito bizantino e romano.
Per i pellegrini aretini è stato come sentirsi a casa: il volto di Maria ha ricordato a molti quello della Madonna del Conforto.
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