Un angolo di Budapest che parla italiano.
Sono 6mila gli emigranti provenienti dal Bel Paese e residenti in Ungheria, una comunità in forte crescita.
Quella italiana è la terza comunità di stranieri nella nazione di santo Stefano.
Anche per questo, dagli anni ’90 esiste una parrocchia nel cuore di Buda interamente italiana voluta dalla Migrantes. A guidarla una comunità di frati cappuccini di Verona. Ogni domenica viene celebrata una Messa in italiano, nella chiesa dedicata a sant’Elisabetta.
“Abbiamo connazionali provenienti da tutta Italia. Alcuni vivono in città, altri anche a molti chilometri di distanza”, spiega fra’ Andrea Marchioro, che guida la comunità di cappuccini a Budapest.
Un terra l’Ungheria in cui le tradizioni religiose hanno un ruolo particolarmente importante: “Gli ungheresi sono soliti dire che dopo aver sconfitto il ‘dragone rosso’ del comunismo, ora sono alle prese con un nuovo ‘mostro’ chiamato capitalismo. La fede però è riuscita a mantenere la sua centralità”.
Intanto il tema dell’accoglienza è sempre più spesso strumentalizzato dalla politica ungherese. Recentemente il presidente Orban ha indetto un referendum sulle quote di richiedenti asilo che l’Europa chiede all’Ungheria di accogliere. La consultazione non ha però raggiunto il quorum.
“La cosa più triste è che la politica sta diffondendo molto odio”, spiega fra’ Andrea.
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