È uno degli episodi più drammatici avvenuti in provincia di Arezzo, durante la Seconda guerra mondiale.
Una storia ancora poco conosciuta e che sarà ricordata con una cerimonia sabato 9 settembre, nella frazione di Quota di Poppi. Protagonista Amedeo Spinelli.
L’11 Luglio 1944, durante uno dei tanti rastrellamenti operati dai tedeschi a seguito anche delle continue azioni dei partigiani, vengono catturati oltre quaranta civili e portati nella piazza di Quota per essere uccisi.
Dopo lunghe trattative, sono selezionate cinque persone per essere fucilate: le esecuzioni avvengono con cadenza drammaticamente regolare, una ogni cinque minuti. L’ultima persona rimasta è Emilio Spinelli, padre di sei figli.
Il fratello Amedeo, che sta assistendo alla strage, all’improvviso decide di farsi avanti chiedendo al comandante tedesco di poter prendere il posto del fratello Emilio, in quanto padre di famiglia.
Il comandante accetta. Amedeo abbraccia il fratello, gli consegna il portafoglio e viene immediatamente ucciso con una scarica di mitra.
In suo ricordo sarà celebrata una Messa animata dal coro “Santa Maria” di Badia Tedalda a cui seguiranno i saluti delle autorità ed un piccolo rinfresco nei locali della Pro Loco di Quota.
Nell’occasione sarà presentato un libro dedicato alla tragica vicenda, curato da Mario Baroni e che vede la presentazione del sottosegretario dello Stato al ministero dell’Istruzione Università e Ricerca Gabriele Toccafondi, dell’assessore della Regione Toscana Vincenzo Ceccarelli e dei Sindaci di Ortignano Raggiolo e Poppi.
L’evento, curato dalla Pro Loco di Quota e dalla famiglia Baroni è patrocinato anche dalla diocesi.