La XXV Giornata mondiale della libertà di stampa voluta dall’Onu , ha sancito quest’anno un peggioramento della situazione sia per i giornalisti, sia del modo di fare informazione. ”Il giornalismo è sotto attacco” afferma il rapporto 2018 spiegando che ”se il pubblico che ha accesso alle informazioni è oggi più ampio, sono cresciute anche le occasioni che facilitano gli ‘hate speaches’, la misogenia, l’odio, e soprattutto le non verificate e dilaganti ‘fake news”’, oltre alle violenze e alle aggressioni nei confronti dei reporter in tutto il mondo.
Sono 530 i giornalisti uccisi negli ultimi cinque anni e l’impunità dei crimini commessi contro di loro tocca 9 casi su 10, affermano gli ultimi due report dell’Unesco sui trend globali relativi alla libertà di espressione e allo sviluppo dei media e sulla ridefinizione delle politiche culturali. Dei giornalisti uccisi 166 erano giornalisti televisivi, 142 appartenevano alla carta stampata, 118 erano impiegati in radio, 75 lavoravano per testate online e 29 appartenevano a piattaforme di comunicazione incrociata. Inoltre si è registrato negli ultimi anni un aumento di altre forme di violenza contro i giornalisti che includono il rapimento, la sparizione forzata, la detenzione arbitraria e la tortura.