E’ stata inaugurata il 28 settembre scorso e rimarrà aperta fino al 27 ottobre la quarta edizione di Stand up for Africa. Si tratta una piattaforma di arte contemporanea e diritti umani che coinvolge artisti e giovani richiedenti asilo ospitati nelle strutture della provincia di Arezzo. Ideata dall’artista Paolo Fabiani e dall’architetto Rossella Del Sere, Stand up for Africa, curata da Pietro Gaglianò e arricchita da un’anteprima che si è tenuta nel mese di luglio.
Human behavior – arte per un comportamento umano è il tema di quest’anno, con un programma che si compone di residenze d’artista, workshop, mostre di restituzione e progetti itineranti. Human behavior è il titolo di un brano della cantante islandese Björk: «Se ti avvicinerai mai a un umano e al comportamento umano sii pronto a rimanerne È confuso. Non c’è assolutamente alcuna logica nel comportamento umano ma è lo stesso, così irresistibile». Con Human behavior si intendono quindi le azioni che contraddistinguono l’essere umano, che lo fanno vivere in empatia con gli altri e con la natura, per il bene comune, per un’apertura della visione individuale a favore di una visione collettiva, altrimenti spinta verso il collasso da un asfittico dominio.
Stand up for Africa è stata aperta con la mostra di restituzione dei progetti nati in seno al percorso formativo, presso HYmmo Art Lab di Pratovecchio Stia. Nell’occasione è stato presentato anche il progetto, a cura di Cesare Baccheschi La Cura – Il bello degli altri: sette interviste a chi sul territorio si dedica agli altri. Il giorno seguente, in coincidenza con la giornata mondiale del migrante e del rifugiato, a Moggiona c’è stata la proiezione del video di Filippo Berta, Homo homini lupus, una sorta di indagine sugli automatismi del pensiero, sui comportamenti delle collettività, sui meccanismi che influenzano le scelte dei singoli in seno ai gruppi.
Il video Homo homini lupus, citando lo scrittore latino Plauto, evidenzia la ferocia dei comportamenti gregari che emergono quando i cittadini vengono dominati dalle demagogie e perdono la capacità di pensiero critico con esito fatale per la collettività. L’Unione dei Comuni Montani del Casentino e Ecomuseo del Casentino, sono i capofila della rete Stand up for Africa, con il contributo della Regione Toscana, della Fondazione Giovanni Paolo II e altre realtà.