L’associazione culturale Angiolino Acquisti e l’associazione Cultura della pace, in collaborazione con la sezione Acli Adriano Olivetti di Sansepolcro e con il Comune biturgense, nella Settimana Onu per il disarmo, hanno consegnato a Nadia Cadrobbi, la borsa di studio Angiolino Acquisti per la tesi dal titolo “Riconciliazione e perdono come principi della giustizia riparativa e della risoluzione dei conflitti. Le esperienze in Kossovo e Albania con Operazione Colomba” discussa presso l’Università Ca’ Foscari – Venezia, Facoltà di Lavoro, Cittadinanza Sociale, interculturalità, con la seguente motivazione: «L’idea della giustizia riparativa da realizzarsi tramite la mediazione diventa esperienza di riparazione e riconciliazione che coinvolge, oltre il reo e la vittima, tutti gli attori della mediazione, compresi il mediatore e l’intera comunità. E’ così che la giustizia riparativa prevarica l’idea stessa del perdono perché ad esso dà una configurazione concreta proponendo percorsi assolutamente innovativi di umanità che tanto sarebbero piaciuti a Angiolino Acquisti». La consegna è avvenuta il 25 ottobre scorso alla presenza di Carlotta Sami, portavoce Unhcr per il Sud Europa e degli studenti del Liceo Città di Piero di Sansepolcro. Nel corso della cerimonia è stato anche affrontato il tema delle migrazioni, dei rifugiati e dei profughi in fuga da guerre e carestie. Nel mondo le persone costrette a fuggire hanno raggiunto nel 2018 il numero record di 71 milioni, di questi, circa 27 milioni sono i rifugiati che hanno dovuto lasciare il proprio paese di origine e 3,5 milioni i richiedenti asilo. La soluzione, racconta la Sami, non può coinvolgere solo i governi, ma una serie di attori che vanno dal mondo dell’istruzione a quello imprenditoriale, economico e sociale. C’è quindi bisogno di integrazione e di corridoi umanitari, di maggior potere all’Onu, sapendo che cambiamenti climatici e guerre, rendono la fuga elemento strutturale e non più emergenziale per molte persone. Nadia Cadrobbi ha raccontato la sua esperienza nonviolenta con Operazione colomba, dell’associazione Giovanni XXIII, in Albania, Kosovo e nel carcere di Trento, che prevede una riconciliazione tra parti offese attraverso la giustizia riparativa, e la scelta della strada del perdono per superare i traumi violenti che molti hanno vissuto.
Un filmato a cura di Caterina Casini ha raccontato la bella esperienza di integrazione e di costruzione di identità nuova, tra studentesse di nazionalità serba, kosovara e cinese, presenti nel nostro territorio.
Tutte le tesi che sono arrivate saranno stampate e messe a disposizione della Biblioteca comunale di Sansepolcro.