Il Consiglio regionale della Toscana in collaborazione con l’Opificio toscano per l’economia, la cultura, la politica di Firenze, con il Centro di studi storici, economici e sociali Amintore Fanfani di Arezzo, l’associazione culturale Tra Tevere e Arno promuovono un importante convegno nel pomeriggio di mercoledì 20 novembre dedicato alla figura di Amintore Fanfani. L’occasione è il ventesimo anniversario dalla morte dello statista nato a Pieve Santo Stefano nel 1908. Titolo della serata che si svolge nell’Episcopio di Arezzo a partire dalle 17 è Amintore Fanfani protagonista di 50 anni della storia d’Italia. Dopo il saluto istituzionale di Lucia De Robertis, vice presidente del I Consiglio regionale della Toscana sul tema Il Consiglio regionale della Toscana in ricordo di Amintore Fanfani, sono previste le relazioni della professoressa Monika Poettinger dell’Università Bocconi di Milano che interviene sul tema Amintore Fanfani, storico del domani e dell’onorevole Pierluigi Castagnetti su Fanfani uomo di Stato e di governo. A moderare il convegno è il direttore di TSD Elisabetta Giudrinetti. Il legame di Fanfani con Arezzo e la sua provincia è stato sempre costante e animato da un interesse che andava oltre le semplici esigenze ambientali. Già a partire dalla seconda metà degli anni ’20, fu dirigente del circolo Beato Gregorio X fino a diventare, nel 1929, presidente della Gioventù cattolica della diocesi di Arezzo, nel presentarlo don Carlo Tanganelli lo definì «un giovane spiritualmente preparato». Affermato professore universitario, con la fine della guerra, riprese i contatti con la realtà aretina divenendo il principale punto di riferimento della Dc per la quale si candidò alle elezioni del 2 giugno 1946 risultando il più votato della circoscrizione. Come ministro del lavoro, nel 1948 promosse i Cantieri di Rimboschimento che interessarono anche la provincia di Arezzo. Sempre come ministro del lavoro promosse il Piano Ina-Casa volto a sostenere la costruzione di nuovi alloggi e l’intervento interessò anche la città di Arezzo e in numerosi Comuni aretini. Non meno importanti furono i risultati ottenuti per il territorio quando Fanfani ricoprì la carica di ministro dell’agricoltura. La Legge della Montagna permise una concreta attività di sostegno alle zone montane e ad Arezzo sorse l’Istituto Sperimentale per la Selvicoltura, l’Azienda di Stato per le Foreste Demaniali a Pieve Santo Stefano e a Pratovecchio e lo zuccherificio a Castiglion Fiorentino. Oltre a questi interventi assunsero un particolare valore le grandi scelte di politica infrastrutturale rappresentate dall’Autostrada del Sole e dalla linea ferroviaria «Direttissima» dove la determinazione di Fanfani permise che il territorio aretino non fosse escluso dal processo di crescita nazionale.