In questo tempo di pandemia a causa del Covid-19, la Chiesa si è trovata a vivere un passaggio di grave difficoltà e insieme l’apertura di inattese possibilità, sia sul piano culturale (col mondo della scienza e con la cultura in generale), su quello linguistico (come comunicare la fede), sia sul piano della prassi liturgica da seguire (tutta la problematica delle chiese chiuse, delle messe in televisione, dei funerali non celebrati etc). Questo tempo ha fatto emergere con più evidenza tutte le problematiche pastorali, teologali e spirituali con cui la Chiesa si confronta da decenni. Quale Chiesa verrà da questa congiuntura sfidante? Davanti a noi sta una sfida epocale. Come ha recentemente affermato papa Francesco, «Il vero dramma di questa crisi sarebbe “sprecarla”». La proposta di papa Francesco non è quella di difendere in modo nostalgico o malinconico la Chiesa “di ieri”, ma consiste nello stare desti, vigilanti con la Chiesa “in uscita”, e cominciare a sognare la Chiesa nuova “di domani”. Come ha scritto De Certau: «il cristiano è proiettato in una regione di rischi e di nuovi inizi». Il convegno si propone di offrire spunti di lettura e di riflessione su questo momento così impegnativo e decisivo per la vita ecclesiale. La riflessione continuerà con una seconda proposta, con un taglio maggiormente pastorale, dal 24 al 27 agosto.