Il proposito di salvare migliaia di ragazzi dalla povertà e dall’ignoranza, prima sognato e poi faticosamente realizzato grazie alla forza rivoluzionaria dell’amore, è il senso profondo della vita di Don Bosco, raccontata in due puntate dalla miniserie in onda sabato 4 e domenica 5 novembre, alle ore 21.00.
Ad interpretare la figura del Santo è Flavio Insinna, il capitano Anceschi della seria “Don Matteo”.
Attorno a lui il regista Lodovico Gasparini ha messo insieme un cast di livello internazionale in cui figurano Lina Sastri, nel ruolo della madre Margherita Bosco, Arnaldo Ninchi (Papa Pio IX), Charles Dance (Marchese Clementi), Alessandra Martines (Marchesa Barolo) e, tra gli altri, Sam Beazley, Ry Michael Finerty, Daniel Tschirley, Jonathan Ross Latham, Fabrizio Bucci.
La miniserie è una coproduzione internazionale RaiFiction Lux Vide, prodotta da Luca e Matilde Bernabei. E’ stata girata a Torino, a Roma e nei pressi di Viterbo, nel Chiostro di Santa Maria della Quercia, dove è stato ricostruito il convitto torinese che vide gli inizi dell’opera di don Bosco.
Il racconto ripercorre tutte le fasi salienti della vita del Santo, dalle umili origini alla scelta del sacerdozio, dall’impatto con la realtà senza speranza dei ragazzi affamati, sbandati e prossimi a delinquere alla decisione di prodigarsi con tutte le forze per aiutarli, dalla creazione del primo Oratorio alla realizzazione della casa-madre della congregazione religiosa dei Salesiani, dalle accuse di sovversione e dai contrasti con l’aristocrazia e con la Chiesa ufficiale al benevolo interessamento di Pio IX. Sullo sfondo, un periodo storico travagliato da lotte politiche, tensioni religiose, progresso tecnologico e rivoluzioni culturali come fu l’Ottocento.
A guidare don Giovanni Bosco nella sua ostinata, infaticabile, generosa attività, la convinzione che “i giovani non solo devono essere amati, ma devono anche sentire di essere amati”. Senza retorica, ma con affabilità, insegnando i principi morali ma mostrando capacità di giocare e di stare in allegria, ha saputo innovare radicalmente il concetto stesso dell’educazione.