“Due mari”
Una parabola di Bruce Barton
“Ci sono due mari in Palestina. Uno è fresco e ospita pesci. Macchie di verde adornano le sue rive. Gli alberi protendono i loro rami su di esso e allungano le radici assetate per abbeverarsi alle sue acque curative. Sulle sue sponde giocano i bambini, come giocavano quando c’era Lui.
Egli poteva guardare oltre le sue superfici argentate, quando raccontava le sue parabole. E su una pianura non lontano Egli ha nutrito cinquemila persone.
Dalle colline, il fiume Giordano si getta in questo mare con le sue acque scintillanti, ridendo alla luce del sole. E gli uomini costruiscono le proprie case vicino ad esso, e gli uccelli i propri nidi. Ed ogni forma di vita è felice di essere lì.
Il Giordano scorre a sud in un altro mare. Qui non ci sono guizzi di pesci, le fronde non fremono, nessun canto di uccello, nessuna risata di bambino. Se non sono obbligati, i viaggiatori scelgono un’altra strada. L’aria pesante pende sopra le sue acque e né gli uomini, né gli animali, né le piante vi si abbeverano.
Che cosa rene così diversi questi mari vicini? Non il Giordano. Esso dona la stessa buona acqua ad entrambi. Non il terreno su ci giacciono, né il territorio che li circonda.
Questa è la differenza: il Mare di Galilea riceve, ma non trattiene il Giordano. Per ogni goccia che entra, un’altra goccia esce. C’è equilibrio tra ricevere e dare.
L’altro mare è scaltro: trattiene gelosamente il suo dono. Non è tentato da alcun impulso di generosità. Ogni goccia che riceve, la trattiene.
Il Mare di Galilea dà e vive. Questo altro mare non dà niente. Viene chiamato “il Morto”.
Ci sono due mari in Palestina. E ci sono due tipi di persone nel mondo.
Che tipo siamo?”
11 agosto 2012: il testo della parabola è stato letto in battello durante il viaggio sul lago di Tiberiade.