Il portale dell’abbazia di Latrun, situata a 15 km a ovest di Gerusalemme, e’ stato bruciato ieri mattina all’alba da sconosciuti che hanno lasciato anche graffiti blasfemi, scritti in ebraico, sui muri. Dura la condanna del Patriarcato latino di Gerusalemme che – riferisce il Sir – si e’ detto ”indignato” per la ”bruttezza” di tali atti ”vergognosi” che ”sporcano luoghi cristiani in Israele e offendono la figura di Cristo, figlio della Terra Santa”.
”Questa mattina – ha reso noto ieri il Patriarcato – i monaci trappisti di Latrun hanno trovato la porta del convento completamente bruciata. I vandali hanno anche insozzato le mura con iscrizioni in ebraico contro Cristo definito ‘una scimmia’. Altri graffiti fanno riferimento ad una colonia di recente evacuata, Migron”. Dal Patriarcato anche la condanna di ogni tentativo di ”creare divisioni tra le comunità” e l’esortazione ”al rispetto, alla tolleranza, valori che testimoniano la grandezza umana”.
”Perche’ i cristiani sono ancora presi di mira?” e’ invece la domanda sollevata dall’Assemblea degli Ordinari cattolici di Terra Santa (Aocts) che in una nota condanna l’accaduto. ”Cosa sta succedendo nella società israeliana al punto che i cristiani sono capri espiatori di una simile violenza? Coloro che hanno lasciato i loro slogan di odio, hanno espresso rabbia per lo smantellamento degli insediamenti ebraici illegali in Cisgiordania. Ma perchè la scaricano contro i cristiani e i loro luoghi di culto?”. ”E’ giunto il momento per le autorità – chiede l’Aocts – di agire per porre fine a questa violenza insensata e garantire l’insegnamento del rispetto nelle scuole”. (ANSA)
Il comunicato del Patriarcato Latino di Gerusalemme:
http://it.lpj.org/2012/09/04/latroun-graffiti-anticristiani-lindignazione-del-patriarca/