Nel numero 40 de La Voce, il fascicolo diocesano di Toscana Oggi, l’intervista a Giorgio Cerbai, presidente provinciale del Coni.
Sport aretino in “recessione”: “Ripartiamo dalle polivalenti”
di Serena Padrini
La crisi economica sta travolgendo anche il mondo dello sport aretino. La denuncia arriva direttamente dal presidente provinciale del Coni, Giorgio Cerbai. La situazione che le società sportive stanno vivendo è allarmante e ad aggravarla c’è il silenzio assordante da parte delle istituzioni.
«È indubbio che il momento di criticità economica attuale incida sullo sport, per diversi aspetti – afferma Cerbai -: ad Arezzo, sono diminuite drasticamente le risorse economiche provenienti dalle sponsorizzazioni, sempre meno imprese investono nello sport; inoltre, sono aumentati i costi d’uso degli impianti sportivi, insieme ai costi federali dei tesseramenti e delle iscrizioni ai campionati; infine, c’è da mettere in conto anche la difficoltà delle famiglie, specialmente quelle numerose, a far fronte alle spese per le attività sportive dei propri figli». Di fronte a quest’ultimo elemento, Cerbai riconosce però la sensibilità del mondo sportivo aretino, dal momento che alcune società si sono accollate le spese degli allievi. «Sempre più famiglie – spiega il Presidente – si sono rivolte alla sede del Coni aretino. Da parte nostra abbiamo sempre cercato, dove possibile, di mediare».
Ma non basta. Il problema è strutturale. Occorre una politica lungimirante.
«Il decreto Monti, che fissa un tetto per le spese sportive detraibili dalle famiglie a 210/250 euro circa, non ha aiutato le società».
C’è poi la questione del costo degli impianti sportivi: «Con la legge finanziaria del 2006, le amministrazioni comunali hanno dovuto prevedere nelle spese delle strutture, intese come servizio reso a terzi, anche il recupero dei costi associati e le società hanno visto gradualmente aumentare i costi».
«Di crisi nel mondo dello sport ce ne sono state tante, ma mai avevamo pensato una situazione simile – prosegue Cerbai -. Nella città di Arezzo hanno dovuto chiudere i battenti molte associazioni. Il tutto nella più completa indifferenza da parte del mondo politico.
Sono critico anche verso il Coni centrale, perché troppo impegnato a seguire lo sport di vertice e poco interessato ai problemi delle società di periferia. Se il mondo dello sport vive una situazione drammatica è anche per la mancanza di una cultura di identità sportiva. In questo senso, a più riprese ho espresso il mio disappunto direttamente agli organismi nazionali».
E se dal «centro» c’è troppa freddezza, il Coni aretino prova ad andare avanti lo stesso sulla strada dell’educazione dei giovani. Sono 36mila gli euro stanziati dall’ente presieduto da Cerbai per il 2013 e destinati alla promozione sportiva, attraverso progetti come «Sportgiocando» e «Gioco sport».
L’intento è quello di creare, attraverso l’attività fisica e la pratica di diverse discipline, una cultura del rispetto nei più piccoli.
C’è poi un altro fronte aperto. Quello dell’organizzazione delle società sportive.
«Occorre superare il modello monodisciplinare. L’esempio spagnolo è quello vincente. Realtà polivalenti, dove il cittadino può compartecipare alla società».
Perché se la crisi si è fatta particolarmente sentire nel mondo dello sport aretino, ciò è successo soprattutto per un approccio fallimentare a livello gestionale. La vicenda dell’Arezzo, in campo calcistico, è paradigmatica.
Tanti soldi, spesi male per un risultato sportivo non degno della città.
«Se vogliamo tornare a livelli professionistici – afferma Cerbai – e a vedere lo sport come spettacolo, occorrono risorse economiche. Ma accanto agli investimenti serve anche la capacità di non indebitarsi, di non confondere la gestione sportiva con altri interessi».
Lo sport aretino è in piena recessione: tanto economica quanto di risultati.
Ma non tutto è perduto. Arezzo continua ad essere fucina di futuri campioni, in numerose discipline.
«Il nostro territorio – sottolinea Cerbai – ancora oggi continua a sfornare atleti di alto livello. Certo, mancano rappresentative nei principali campionati professionistici.
Se però andiamo a vedere i settori giovanili i risultati non mancano. I nostri sportivi “in erba” stanno primeggiando a livello nazionale. Dall’atletica leggera, al judo, dal ciclismo, al baseball, fino alla pallavolo. I vivai ci sono.
È da qui che occorre ripartire per costruire un futuro vincente».
Da rivedere on line
Lo sport aretino in recessione. Parla il presidente del Coni di Arezzo, Giorgio Cerbai.
Servizio di Riccardo Ciccarelli. TSD Notizie del 9 novembre 2012.