Il Cristianesimo ortodosso raggiunge l’Islam al secondo posto delle fedi più praticate di Italia. Entrambe le religioni hanno tra l’1,2 e l’1,5 milioni di fedeli. Sono i numeri di “Un cantiere senza progetto. L’Italia delle religioni“, il secondo rapporto sulla fede nell’Italia multietnica, che viene presentato oggi a Bresca dalla Emi – Editrice missionaria italiana.
“La comunità ortodossa si sta ramificando con presenze particolarmente consistenti in certe parti d’Italia, come Torino, dove sono 300mila circa”, spiega Brunetto Salvarani, autore del volume insieme a Paolo Naso. Un boom di credenti dovuto soprattutto all’immigrazione dall’est Europa, anche se, ricorda Salvarani, è cospicuo anche il numero di conversioni: “Non è solo l’immigrazione che rende l’Italia plurale. Resta il fascino delle altre fedi che spinge anche a nuove forme di sincretismo”, commenta Salvarani.
Il volume “Un cantiere senza progetto. L’Italia delle religioni” presenta dati, analisi e contributi sul tema del pluralismo religioso in Italia. Un gruppo di studiosi, appartenenti a diverse confessioni religiose e di diverse discipline, raccontano l’Italia di oggi dal punto di vista religioso e sociologico.
Ma qual è la situazione nel territorio aretino? Sul tema del dialogo interreligioso TSD ha costruito il format La tavola delle religioni, curato da Michele Francalanci e Maria Grazia Profeta, e di recente, lo scorso ottobre, è tornata sul tema con una punta speciale del programma di approfondimento In primo piano.
Nel palazzo vescovile di Arezzo Andrea Fagioli, direttore dell’emittente TSD e del settimanale Toscana Oggi, ha incontrato l’arcivescovo Riccardo Fontana e Francesco Solitario, professore associato di Estetica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Siena/Arezzo. Nello studio televisivo allestito in episcopio erano presenti anche gli studenti del Dipartimento di scienze storico-sociali, filosofiche e della formazione del’Università di Arezzo.
Al centro della puntata speciale di 40 minuti, il dialogo interreligioso a partire da Arezzo, la città di Papa Gregorio X, detto appunto il Papa del dialogo. Con attenzione particolare alle religioni e alle filosofie orientali. Senza dimenticare il rapporto con l’Islam e le problematiche dell’integrazione. Nel corso della trasmissione, gli interventi degli studenti hanno allargato la riflessione anche ai social network e alle “identità” che si nascondono dietro a fenomeni come quello di facebook.