Il gioco d’azzardo è ormai diventato un allarmante fenomeno di massa. Secondo i dati contenuti nel dossier dell’associazione Libera quest’anno dovrebbe produrre un fatturato di oltre 80 miliardi di euro, questo significa che l’Italia è il primo paese al mondo per spesa pro capite per i giochi d’azzardo.
Giocano tutti: minorenni e anziani, donne e uomini, ricchi e poveri, disoccupati e pensionati. Lo Stato guadagna qualcosa grazie alle tasse che versano i concessionari, ma quali sono i costi sociali e sanitari? Problemi di dipendenza, difficoltà economiche personali e familiari, ricorso all’usura e infiltrazioni criminali. Sono tanti i nodi problematici e tutti a grandi numeri. Se pensiamo alla sola dimensione della salute, gli italiani a rischio patologico, sui quindici complessivi che abitualmente giocano d’azzardo, sono almeno tre milioni.
Nel giro di 5 anni, tra il 2005 e 2010, gli utenti presi in carico dai Sert (servizi per le tossicodipendente) sono aumentati del 23%, registrando un picco enorme per il gioco d’azzardo, di quasi 7 volte (+691%). È quanto emerge dalla ricerca della Fp-Cgil, “Sert: lo stato di salute degli operatori e del sistema dei servizi per le dipendenze”, presentata la scorsa settimana a Roma.
Martedì prossimo, 4 dicembre, a Palazzo Madama, al Senato della Repubblica, nel corso della conferenza “I costi sociali e sanitari del gioco d’azzardo“, saranno presentati due nuovi rapporti curati da Libera, con dati aggiornati anche sulla presenza delle mafie.
La dipendenza da gioco d’azzardo continua a crescere anche nel territorio aretino. I numeri sono sempre più preoccupanti: dal 2001 ad oggi il Dipartimento delle Dipendenze dell’Azienda Usl 8 di Arezzo ha avuto in cura 229 persone e solo nel 2012 sono già 180. Sono dati aggiornati al mese di ottobre e quindi con probabilità destinati ad aumentare.
“Un problema che la Chiesa aretina-cortonese-biturgense ha ben presente – sottolinea l’arcivescovo Riccardo Fontana – e sul quale la Caritas lavora quotidianamente”.
La Caritas diocesana, infatti, fa parte del Gruppo di Lavoro interistituzionale sul Gioco d’Azzardo e Nuove Dipendenze (Gdl Gand) che dal 2005 promuove la collaborazione tra diverse istituzioni del territorio aretino sullo studio e la prevenzione delle dipendenze comportamentali. Le altre organizzazioni sono Usl 8, Comune di Arezzo, Provincia di Arezzo, Prefettura, Guardia di Finanza, Misericordia, Confcommercio, Confesercenti e Mirimettoingioco (Associazione di volontariato di ex-giocatori e loro familiari).
Vedi anche
Allarme gioco d’azzardo: le iniziative aretine
Per approfondire:
Da Guida all’informazione sociale a cura del Redattore sociale
Gioco d’azzardo in pillole
- Giocatori in Italia. Sono circa 17 milioni gli italiani che almeno una volta nella vita hanno giocato d’azzardo. Il fenomeno interessa il 50% degli uomini e il 29,2% delle donne (Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa). Il 47% degli studenti italiani alle scuole superiori afferma di aver giocato con soldi nel corso del 2011.
- Il volume di entrate. La raccolta dei giochi in Italia tra il 2003 e il 2011 è stata complessivamente di 386 miliardi. Nel 2011 gli italiani hanno speso in giochi e scommesse 76,5 miliardi di euro, incassandone 57,5 in vincite e premi. Lo stato ha incassato 9,3 miliardi di euro (gli incassi sono cresciuti di 15 miliardi rispetto al 2010). Il volume di giocate via internet sfiora i 10 miliardi di euro.
- Il gioco del Bingo. In ambito nazionale sono 334 le sale Bingo di cui alla fine del 2011, 224 sono le sale concessionate e 180 quelle operative. Secondo Federbingo in una sala media e davvero funzionante operano circa 50 persone.
- Gioco illecito. Rispetto al 2009 cresce l’attività illegale: i soggetti verbalizzati sono stati 8.347 (+3,24%) e le violazioni riscontrate 6.295 (Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia). Aumentano del 165% i punti di raccolta sequestrati (scommesse non autorizzate o clandestine) e le somme di denaro sequestrate (oltre 817%).
- Il codice penale. Attraverso l’articolo 718 il codice penale punisce con l’arresto da tre mesi ad un anno e con l’ammenda non inferiore a 206 euro chiunque tenga un gioco d’azzardo ovvero lo agevoli. L’articolo 720 punisce anche chi, senza concorrere nel reato di cui all’articolo 718, è colto a partecipare ad un gioco d’azzardo.
Ministero della Salute: Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute [pubblicate sulla gazzettta ufficiale del 10 novembre 2012]