Si fanno chiamare le “Donne del Muro”. Si tratta di un gruppo di attiviste ebree che rivendicano il diritto di pregare davanti al Muro del Pianto, a Gerusalemme, indossando il talled, il manto che secondo la tradizione più rigorosa dovrebbe essere riservato ai soli uomini. Le donne, dopo quell’episodio sono state arrestate, ma la questione è ben lontana dall’essere risolta. Il premier Benyamin Netanyahu deve infatti trovare una soluzione che accontenti sua gli ebrei ortodossi di Israele sia la corrente riformata degli ebrei statunitensi. Nell’interpretazione del movimento religioso-femminista delle “Donne del Muro”, anch’esse sono autorizzate a leggere in pubblico brani dei rotoli della Bibbia e ad indossare il talled. Ma il Muro del Pianto è gestito da ebrei strettamente ortodossi che talvolta non esitano a ricorrere alla forza pur di impedire alle attiviste di celebrare quei riti, che per i rabbini più severi sono “abominevoli”. Secondo quanto riferisce la agenzia di stampa ebraica Jta, la questione sta diventando un elemento di discordia fra l‘establishment israeliano (che, pur laico, è condizionato dagli ortodossi) e una parte dell’ebraismo della Diaspora.
Per questa ragione, Netanyahu ha chiesto al direttore della semi-governativa Agenzia ebraica Natan Sharansky di trovare ora una soluzione che soddisfi le esigenze di tutti.
Ultimo residuo del Tempio di Gerusalemme distrutto dalle legioni romane, “il Muro del Pianto – ha sottolineato il premier israeliano – deve essere un elemento di unione, e non di divisione, per il popolo ebraico.”