Sono quasi 360.000 gli ettari di superficie agricola utile abbandonati dal 1982 al 2010 in Toscana.
Come si può fermare questa tendenza che mette a rischio anche il sistema idrogeologico?
Lo scorso 17 dicembre il Consiglio regionale della Toscana ha istituito all’unanimità la Banca della Terra, così come auspicava l’assessore Gianni Salvadori nell’intervista rilasciata a Simone Pitossi di Toscana Oggi per la prima puntata del programma Le radici del futuro.
”Sono orgoglioso – ha detto poi Salvadori all’Ansa – di questa legge che rappresenta un contributo importante per raggiungere gli obiettivi di dare un’opportunità di lavoro ai giovani e non solo, garantire il presidio del territorio anche di zone marginali, razionalizzare la gestione dei terreni di proprietà pubblica e avere una migliore gestione del patrimonio agroforestale, fondamentale per la prevenzione del rischio idrogeologico”.
La “Banca della Terra”, primo esempio in Europa di strumento pubblico per favorire l’accesso degli imprenditori privati, in particolare dei giovani agricoltori, ai terreni agricoli e forestali del demanio regionale, conterrà l’inventario completo di tutti i terreni e aziende agricole di proprietà pubblica e privata disponibili per operazioni di affitto, concessione e compravendita.
“Con questa formulazione – ha continuato Salvadori – la legge è la prima in Europa e ci consentirà di recuperare oltre 100mila ettari di terreno che negli ultimi 28 anni erano stati abbandonati. Non è una legge manifesto, ma rappresenta una grande opportunità per il mondo agricolo della Toscana.”
Per approfondire:
Legge regionale 27 dicembre 2012, n. 80