“Dopo il cambiamento avvenuto in Egitto, la situazione in cui si trova la Siria indica in maniera inequivocabile come stia trasformandosi il panorama in Medio Oriente. Fino a un anno fa sarebbe stato impensabile prevedere simili scenari.”
Padre Pierbattista Pizzaballa, Custode francescano di Terra Santa, lancia l’allarme sulla situazione della Siria, ormai allo stremo dopo più di due anni di conflitto. Le sue parole precedono di poche ore la notizia del rapimento di due vescovi ortodossi: si tratta di mons. Youhanna Ibrahim, vescovo siro-ortodosso di Aleppoe, e di mons. Boulos al-Yaziji, vescovo greco-ortodosso di Aleppo e Iskanderun. Sono stati catturati ieri da un gruppo di uomini armati vicino ad Aleppo, la città del nord siriano, da mesi teatro di scontri fra ribelli e soldati regolari. Il diacono che guidava l’auto su cui viaggiavano i due vescovi è stato ucciso.
Secondo l’Onu, nei due anni di guerra civile, sono state uccise almeno 70mila persone; un milione di siriani si sono rifugiati nei Paesi vicini. La popolazione sopravvissuta vive in condizioni sempre più precarie, subendo la mancanza di approvvigionamento energetico ed idrico. “Nelle grandi città – racconta padre Pizzaballa – la corrente elettrica manca per diverse ore ogni giorno, se non del tutto; il gasolio è razionato. Tutto ciò crea enormi disagi alla popolazione, costretta ad affrontare le temperature invernali senza possibilità di riscaldarsi.”
L’economia del Paese è ormai in ginocchio: le aziende chiudono i battenti, soprattutto quelle di import-export, che subiscono le conseguenze dell’embargo nazionale, così come i produttori agricoli. “Delle migliaia di turisti, che alimentavano una moderna e florida industria, con un indotto di centinaia di posti lavoro nel settore dei trasporti, alberghiero, servizi, non rimane alcuna traccia.”

p. Pierbattista Pizzaballa
Custode di Terra Santa
Fondamentale, per dare supporto materiale e conforto spirituale alla popolazione siriana, è la presenza della Custodia di Terra Santa: “In questi mesi di grande tensione, quando la Siria è dilaniata da scontri interni e il conflitto sembra assumere, sempre più, le caratteristiche di guerra civile, i francescani, insieme a pochi altri esponenti della chiesa latina, sono impegnati a sostenere i bisogni della popolazione cristiana locale.”
La Custodia è presente in diverse zone del Paese: Damasco, Aleppo, Lattakiah, Oronte. “I dispensari medici dei conventi francescani, secondo la tradizione della Custodia, diventano luogo di rifugio e accoglienza per tutti, senza alcuna differenza fra etnie di Alawiti, Sunniti, Cristiani o ribelli e governativi. Stare con la gente, accogliere e assistere chi si trova nel bisogno, senza distinzione di razza, religione e nazionalità. Garantire, con fiduciosa presenza, il servizio religioso ai fedeli perché comprendano l’importanza di restare nel proprio Paese. Questo rimane il senso della missione francescana.” Seguendo l’esempio del poverello d’Assisi, i frati di Terra Santa hanno “il compito di emulare e diffondere l’insegnamento del nostro maestro alle future generazioni, perché possano proseguire la strada da lui tracciata con immenso amore e umile dedizione.”
Padre Pizzaballa lancia dunque un appello a tutti per sostenere, con un gesto concreto, i numerosi cristiani siriani e le opere della Custodia di Terra Santa. “Gli aiuti raccolti saranno consegnati, tempestivamente, ai frati residenti in Siria, che provvederanno ad utilizzarli in maniera oculata e attenta.”
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