Continua il dibattito attorno alla notizia dell‘apertura di un nuovo Mini Casinò, in Piazza Guido Monaco ad Arezzo, nei locali dell’ex Informagiovani. Dopo gli interventi dei Consiglieri Comunali Francesco Francini (Pdl), Matteo Bracciali (Pd) e Luigi Scatizzi (Nuovo Polo), che hanno denunciato i rischi attorno alla proliferazione di videopoker e slot machine in città, sono arrivate le reazioni del Sindaco, Giuseppe Fanfani e del vice direttore di Confesercenti, Stefano Micheli. Fanfani ha annunciato la volontà di mettere in campo una serie di azioni che vincolino e limitino maggiormente l’apertura di nuove sale giochi.
Nel “Regolamento per l’applicazione dell’imposta comunale sulla pubblicità e diritti sulle pubbliche affissioni” vogliamo poi verificare la possibilità il vietare la pubblicità del gioco d’azzardo sul territorio comunale. Infine intendiamo aprire un confronto con tutti i soggetti istituzionali e sociali interessati al problema per progettare e attivare una campagna di comunicazione sociale rivolta a contrastare il fenomeno”
A chiedere maggiore regolamentazione di un fenomeno ormai dilagante è Stefano Micheli di Confesercenti:
Ricordo che l’azionista di maggioranza di dette aziende è lo Stato Italiano e penso che a volte sia ingiusta la demonizzazione di cui sono oggetto. È altrettanto vero che tali attività non si sposano per la loro tipologia con quelle che arricchiscono un centro storico che punta sul turismo, il decoro e l’accoglienza.
Il territorio aretino sembra sempre più sensibile al tema della diffusione del gioco d’azzardo legalizzato, connesso ad un drammatico aumento di vere e proprie dipendenze. Per un locale pubblico rinunciare alle slot machine è possibile? Qualche settimana fa, il responsabile del Circolo Acli di San Giovanni Valdarno ha spiegato ai nostri microfoni come c’è riuscito.
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LA CAMPAGNA DI TSD SULLE NUOVE DIPENDENZE:
- Locali pubblici senza slot machine: ecco quelli aretini
- Nel Valdarno, uno dei primi circoli Acli a rinunciare alle slot machine
- Lotterie: perché non raccontare le storie di chi perde?
- Ruba per giocare. La posizione della Caritas
- Dipendenze e web: se il computer diventa una droga
- Fontana: “La carità della Chiesa non si mischia con il gioco d’azzardo”