“Domenica scorsa, appena ricevuta la notizia che la Commissione Israeliana di Tel Aviv aveva dato il via libera alla costruzione del muro a Cremisan, senza prendere in considerazione la difesa dei nostri avvocati, uno dei nostri parrocchiani che in questi ultimi 18 mesi aveva partecipato alla Eucaristia sotto gli Ulivi di Cremisan mi ha detto: «Il Signore non ha ascoltato la nostra preghiera!». E’ stato come ricevere una coltellata al cuore e sinceramente non ho saputo rispondergli perché per qualche secondo ho pensato che avesse ragione. ”
A scrivere è Don Mario Cornioli, sacerdote toscano fidei donum in servizio al Patriarcato Latino di Gerusalemme. Abuna Mario, come lo chiamano i fedeli palestinesi della parrocchia di Beit Jala, alle porte di Betlemme, ha vissuto al loro fianco la battaglia per difendere la Valle di Cremisan dall’avanzata del Muro di separazione israeliano. Ed insieme a loro ha vissuto la delusione e il senso di impotenza alla notizia della sentenza definitiva della Commissione Speciale d’Appello di Israele, che ha dato il via libera al progetto, che lascerà il monastero dei salesiani in Cisgiordania, ma annetterà le terre coltivate allo Stato di Israele.
“Ma poi mi sono detto – scrive nel suo blog Abuna Mario – che non possiamo permettergli di rubarci anche la speranza che non abbiamo! Ed allora mi sono ritornate in mente le Parole di Paolo su Abramo:
Saldo nella speranza contro ogni speranza… egli non vacillò nella fede.
E cosi’ ti aggrappi di nuovo soltanto a Dio, senza più confidare nell’uomo e nella sua giustizia e se qualche volta ti sembra che il Signore si sia addormentato sulla barca, continui ad aver fede, anche se ogni tanto ti viene la voglia di avvicinarti e di ripetergli con il salmista : “Svegliati, Signore perché dormi? Non ti interessa che moriamo?”. Ma poi, con i suoi tempi, il Signore ti sorprende e ti manda qualche carezza.”
Come la notizia che la lettera scritta dai cristiani della parrocchia di Beit Jala è stata letta da Papa Francesco, seguita dalla dichiarazione dell’Ispettoria Salesiana del Medio Oriente, che “deplora con fermezza” il verdetto della Commissione Israeliana e ribadisce la propria vicinanza e solidarietà alle famiglie di Beit Jala. “Ed allora nascono nuove speranze – scrive Don Mario – nasce la speranza che il Papa possa intercedere per noi presso Dio e presso il Governo di Israele per evitare questa ulteriore ingiustizia ai danni dei cristiani e che i Salesiani possano andare alla Corte Suprema con la gente di Beit Jala per riaffermare il proprio ‘no’ alla costruzione del muro sulla terra del convento e dei contadini.

Papa Francesco e Don Mario Cornioli
«Coraggio e avanti» sono le parole che la voce di Papa Francesco ha scolpito nel mio cuore quando ci siamo salutati l’ultima volta. «Coraggio e avanti» sono le parole che mi ripete Gesù quando la stanchezza prende il sopravvento e la tristezza vuole rubarmi la gioia della sua presenza in mezzo a noi. «Coraggio e avanti» sono le parole che mi ripeto quando le tenebre cercano di impedire alla luce di sorgere ed il male continua a seminare divisione e paura.”