Quando un familiare scopre il problema vuol dire che il giocatore è al capolinea sia psicologicamente che economicamente ed è qui che il familiare è importante per il giocatore. Non deve accusarlo di avere speso soldi e di avere rovinato la famiglia o tutto quello che di bello aveva (anche perché il giocatore può andare incontro anche a cose come strozzini o ancora peggio contro la legge) ma deve cercare di capire che si tratta di una malattia e che bisogna curarla. Per un familiare è difficile forse più di un giocatore perché perde la fiducia in quella persona, non la riconosce più, ed è molto difficile poi ridarla.
È solo una delle tante testimonianze di chi ha visto la propria famiglia travolta dal gioco d’azzardo e ora vuole uscirne, con l’aiuto di chi c’è già passato. La testimonianza è stata raccolta dall’Associazione “Mi rimetto in gioco”, il gruppo di auto mutuo aiuto nato ad Arezzo nel 2005. Cinquanta persone, tra ex giocatori d’azzardo, dipendenti da shopping compulsivo e familiari che hanno deciso di unire le forze con un unico obiettivo: farsi coraggio e lasciarsi alle spalle il dramma delle nuove dipendenze.
Cerchiamo di offrire una speranza a persone affette da queste patologie e ai loro familiari; spesso non sanno nemmeno come affrontare la dipendenza . Noi mettiamo a disposizione le nostre storie, i nostri percorsi e un po’ di conforto. Non giudichiamo, cerchiamo di uscire da questo dramma assieme. (Cristina Conti – presidente Associazione “Mi rimetto in gioco”).
L’Associazione ha anche l’obiettivo di promuovere informazione e sensibilizzazione sul gioco d’azzardo e lo shopping compulsivo e collabora con il Servizio Pubblico per la prevenzione e il trattamento di queste patologie.
Dai microfoni di TSD, la presidente dell’Associazione Cristina Conti è intervenuta anche sul dibattito attorno alla diffusione dei videopoker e dei mini casinò ad Arezzo, lanciando un appello ai commercianti: “Aiutateci a monitorare la diffusione di nuove dipendenze”.
Vorremmo organizzare a breve un incontro con gli esercenti della Città, per sensibilizzarli e chiedere loro un aiuto nel monitorare la diffusione delle dipendenze da Gioco d’azzardo. Se è legittimo avere forme di introito, è anche necessario ricordare che video poker e slot machine portano con sé una vera e propria piaga sociale che mette in ginocchio tante famiglie.
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L’Associazione “Mi rimetto in gioco” ha sede in via Cavour, 97 ad Arezzo. Ogni mercoledì dalle 18.30 alle 20 presso la sede dell’Associazione è possibile partecipare al gruppo di auto-mutuo aiuto per giocatori, dipendenti da shopping compulsivo e loro familiari. Per informazioni contattare l’e-mail: info@mirimettoingioco.org.
LA CAMPAGNA DI TSD SULLE NUOVE DIPENDENZE:
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